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16 ottobre, 2025Non passano le due mozioni di censura: la prima proposta da La France Insoumise di Mélenchon, l'altra dal Rassemblement National di Le Pen. Per il sostegno del Partito socialista decisivo lo stop alla riforma delle pensioni. Ma la strada resta in salita
In Francia, il governo Lecornu II — il primo era morto prima ancora di nascere — può partire (per ora), dopo essersi salvato da due mozioni di sfiducia: la prima, presentata da La France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon, è stata respinta con 271 voti sui 289 necessari per avere la maggioranza. Delle due mozioni di sfiducia presentate, quella del partito di Mélenchon era l'unica che aveva possibilità concrete di essere approvata, dal momento che oltre agli alleati di sinistra, Verdi e comunisti, è stata votata anche dall'estrema destra del Rassemblement National e del partito di Eric Ciotti.
E dopo quella di LFI, respinta anche la mozione di censura presentata dal Rassemblement National di Marine Le Pen e dall'Udr di Ciotti. La mozione non aveva grandi possibilità di passare — ha ottenuto solo 144 voti — perché non è stata appoggiata dalle forze di sinistra.
Prima del voto, Sébastien Lecornu aveva invocato “un momento di verità tra l'ordine e il disordine repubblicano”, chiedendo ai parlamentari di non “tenere in ostaggio il bilancio”. La mossa che ha sbloccato l’impasse è stata la sospensione della contestata riforma delle pensioni, figura-bandiera della presidenza Macron e approvata senza voto in Parlamento nel 2023, nonostante le decine di proteste di questi anni.
“Proporrò già quest’autunno” di sospendere” la riforma delle pensioni fino alle elezioni presidenziali”: con queste parole, lo scorso 14 ottobre, Lecornu ha salvato il suo governo e ha incassato la garanzia, da parte del Partito socialista, di non appoggiare le due mozioni di sfiducia — della destra e della sinistra — votate oggi, 16 ottobre.
Ma la strada è tutt’altro che in discesa. In un Paese, la Francia, che sta vivendo la più grave crisi di sistema dalla nascita della Quinta Repubblica. E alla vigilia di una legge di bilancio che chiederà grossi sacrifici ai francesi.
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