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16 ottobre, 2025Il Ppe nomina due giornalisti che lottano contro i regimi in Bielorussia e in Georgia, Renew sceglie gli studenti serbi che protestano contro il governo di Vučić, mentre i Socialisti protendono per reporter e operatori umanitari che operano a Gaza
Tre simboli, tre battaglie per la libertà di espressione e per la dignità umana. Il Parlamento europeo ha annunciato i finalisti del Premio Sakharov 2025 per la libertà di pensiero, la più alta onorificenza dell’Unione nel campo dei diritti umani. A contendersi il riconoscimento sono i giornalisti incarcerati Andrzej Poczobut (Bielorussia) e Mzia Amaglobeli (Georgia), i giornalisti e gli operatori umanitari in Palestina e nelle zone di conflitto, rappresentati dal Sindacato dei Giornalisti Palestinesi, dalla Mezzaluna Rossa e dall’Unrwa e, infine, gli studenti serbi, simbolo delle proteste giovanili contro l’autoritarismo e la disinformazione nel Paese balcanico.
Dietro la selezione dei tre concorrenti, votata congiuntamente dalle commissioni Affari Esteri e Sviluppo del Parlamento europeo, c’è un messaggio politico preciso: l’Europa non può tacere davanti alla repressione della libertà di parola, alla criminalizzazione del giornalismo indipendente e alla persecuzione di chi denuncia gli abusi del potere.
Le nomine del Partito Popolare europeo per i giornalisti che combattono i regimi
Andrzej Poczobut, scelto dal Partito popolare europeo, è uno storico corrispondente del quotidiano Gazeta Wyborcza, appartenente alla minoranza polacca in Bielorussia, è detenuto dal regime di Lukashenko, nei cui confronti è sempre stato molto critico. Arrestato nel 2021, è stato condannato a otto anni di carcere anche in condizioni di isolamento, senza cure mediche adeguate. Le sue attuali condizioni sono sconosciute e alla famiglia è negata qualsiasi visita.
La giornalista e attivista georgiana Mzia Amaglobeli, nominata anche lei dal Ppe, è diventata un simbolo della resistenza civile contro la crescente pressione del governo sui media indipendenti dopo essere stata arrestata nel 2025 per aver partecipato a una protesta contro il regime del partito di governo, Sogno georgiano, e condannata a due anni di carcere con accuse di matrice politica.
Le nomine della sinistra vanno ai coraggiosi di Gaza
A essere stati nominati dai Socialisti sono invece i giornalisti e operatori umanitari palestinesi. Rappresentati da tre organizzazioni – il Palestinian Journalists Syndicate, la Mezzaluna Rossa e l’Unrwa – incarnano il coraggio di chi continua a raccontare la verità e a portare aiuto nelle zone di conflitto, spesso a costo della vita: Gaza è infatti considerata la regione più letale al mondo per i reporter.
Il centro nomina gli studenti serbi
Nella shortlist sono stati selezionati anche gli studenti serbi, nominati dal gruppo centrista Renew Europe, protagonisti delle recenti manifestazioni contro la manipolazione elettorale e la violenza politica. I giovani hanno avuto il merito di aver dato inizio alle proteste, dopo il crollo della pensilina della stazione ferroviaria di Novi Sad (in Serbia) il primo novembre 2024, perché attribuiscono il tragico evento - che ha causato la morte di 16 persone - alla corruzione sistemica e alla negligenza infrastrutturale radicate nel Paese. Gli studenti serbi rappresentano quindi una nuova generazione che chiede un futuro libero e democratico, opponendosi al governo di Aleksandar Vučić.
La scelta finale
Il nome del vincitore sarà deciso dalla Conferenza dei presidenti del Parlamento europeo, composta dalla presidente Roberta Metsola e dai leader dei gruppi politici. L’annuncio ufficiale è previsto per il prossimo mercoledì, 22 ottobre, durante la plenaria di Strasburgo. La cerimonia di consegna del premio, che include un riconoscimento economico di 50.000 euro, si terrà invece - nella stessa sede - il 16 dicembre.
L’eredità di Sakharov
Istituito nel 1988 e intitolato al fisico e dissidente sovietico Andrej Sakharov, il premio è da sempre una bussola morale per l’Europa. Lo scorso anno, nel 2024, era stato assegnato a María Corina Machado (neo-vincitrice del Premio Nobel per la Pace).
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