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27 ottobre, 2025L’episodio si inscrive nel contesto delle controverse campagne dell'Immigration and Customs Enforcement (Ice). E ne rivendica il merito l’influencer alleata di Trump che si definisce “sostenitrice dei bianchi” e “un’orgogliosa islamofoba”
Detenuto per aver criticato Israele. È quanto accaduto negli Stati Uniti a Sami Hamdi, giornalista e analista politico britannico preso in custodia dall’Ice – la contestata Agenzia per l’immigrazione e le dogane – mentre si trovava, ieri mattina (26 ottobre), all’Aeroporto internazionale di San Francisco. Hamdi aveva preso parte ad alcune conferenze organizzate dal Council on american-islamic relations (Cair, la più grande organizzazione musulmana negli Usa per i diritti civili) criticando Israele e il suo governo per il genocidio in atto contro i palestinesi. Nello specifico, il fondatore e direttore della società di analisi geopolitica The international interest era intervenuto sabato al gala del Cair a Sacramento, e l’indomani avrebbe dovuto parlare in Florida.
L’organizzazione con base a Washington ha pubblicato un comunicato dove condanna l’arresto del giornalista, definendolo “un affronto sfacciato alla libertà di parola” e una punizione per le sue posizioni sulla condotta israeliana a Gaza. “I nostri avvocati e i nostri partner sono già al lavoro per affrontare quest’ingiustizia”, si legge nella dichiarazione del Cair, con la quale si richiede all’Ice il rilascio immediato di un uomo “il cui unico ‘crimine’ è quello di criticare un governo straniero che sta perpetrando un genocidio”.
L’arresto del volto noto di Sky News si inscrive nelle controverse campagne portate avanti dall'agenzia anti-immigrazione che, spesso, vengono declinate e utilizzate anche come strumenti di repressione nei confronti di giornalisti, attivisti e accademici schierati a sostegno della Palestina. E in questa chiave vanno lette le parole della portavoce del dipartimento per la Sicurezza interna, Tricia McLaughlin, che ha confermato il fermo su X scrivendo: "Il suo visto è stato revocato, ed è in custodia dell’Ice in attesa di rimpatrio. Sotto la presidenza Trump, chi sostiene il terrorismo o minaccia la sicurezza nazionale non potrà lavorare né visitare questo Paese".
Il post è stato condiviso da Laura Loomer, influencer di estrema destra e alleata di Trump che si è presa il “merito” dell’arresto di Hamdi. Loomer si è definita in precedenza “sostenitrice dei bianchi” e “un’orgogliosa islamofoba”, e dai suoi spazi ha spesso rilanciato numerose teorie complottistiche, anche in relazione all’11 settembre 2001.
SCOOP:
— Laura Loomer (@LauraLoomer) October 26, 2025
🚨 JIHADIST ARRESTED AT SAN FRANCISCO INTERNATIONAL AIRPORT WHILE ATTEMPTING TO TRAVEL TO FLORIDA! 🚨 @AGJamesUthmeier
Sources at DHS @DHSgov have just told me that Muslim Brotherhood official Sami Hamdi @SALHACHIMI was just ARRESTED by ICE @ICEgov agents at San… https://t.co/j0L8AHSHMS pic.twitter.com/7oyK4Fqoce
La vicenda di Hamdi si aggiunge a una lunga serie di arresti arbitrari di immigrati effettuati negli ultimi mesi e segue quello di Mario Guevara, giornalista fermato a inizio ottobre ad Atlanta mentre trasmetteva in streaming una manifestazione contro le retate dell’Ice.
Lo scorso 30 settembre un giudice federale ha emesso una sentenza con cui sostiene che detenere ed espellere attivisti, giornalisti e studiosi stranieri solidali con i palestinesi potrebbe essere una politica concepita “intenzionalmente” per limitare la libertà di parola. Questa pronuncia potrebbe essere impugnata dinanzi alla Corte suprema degli Stati Uniti, che però è a maggioranza conservatrice, mentre il dipartimento di Stato ha dichiarato che non smetterà di revocare visti in questo modo.
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