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28 ottobre, 2025L'inversione di marcia è dovuta in parte ai tagli del welfare voluti dalla seconda amministrazione Trump, ma anche all'aumento di giovani madri. Ma possono c'entrare anche gli arresti di migranti da parte dell'Ice e le tradwife che inondano i social
Per la prima volta dalla fine della Seconda guerra mondiale le donne, negli Stati Uniti, stanno lasciando il mercato del lavoro: una tendenza totalmente opposta rispetto a quella degli ultimi 80 anni, in cui erano progressivamente riuscite a colmare quasi del tutto il divario con gli uomini. E la spiegazione potrebbe essere più sociale che economica.
Come spiega l'Economist, i fattori sono molteplici. Sull'onda della ripresa post-pandemica, alla fine del 2024 il gap di genere si era ridotto al minimo storico, a soli 10,1 punti percentuali. Dall’agosto dello scorso anno - quando si era raggiunto l’apice del 57,7% di donne lavoratrici negli Usa - il dato, però, per la prima volta è in calo: l'ultimo registrato dall’Ufficio di statistica del lavoro è di 56,9%, con la perdita di quasi un intero punto percentuale. Per un totale di circa 600 mila donne che hanno lasciato il loro posto di lavoro nei primi nove mesi del 2025.
Tra i motivi principali di questo abbandono, il primo a cui verrebbe da pensare è un cambiamento nella natura economica del Paese a stelle e strisce, ma stando al Census Bureau (l’ufficio del censimento) i settori che hanno perso lavoratrici sono soprattutto vendita al dettaglio, produzione e trasporti: settori relativamente equilibrati tra i generi o con una prevalenza maschile. Mentre i mestieri in cui sono solitamente impiegate più donne, come istruzione o assistenza sanitaria, hanno registrato un aumento degli occupati.
Il cambio di rotta, quindi, potrebbe essere nella società statunitense. Ipotesi che sembra supportata, tra le altre cose, da un dato: un terzo delle lavoratrici che ha lasciato il posto, circa 212 mila, è composto da ventenni. In questo potrebbe avere un ruolo anche Donald Trump, che durante la sua campagna elettorale più volte si era rivolto ai giovani uomini, dicendo loro che il sesso opposto stava rubando loro il lavoro. E c’è anche un altro tema: le deportazioni di massa della nuova amministrazione Trump colpiscono duramente le donne immigrate, che in molti casi non vanno più a lavorare o non mandano i loro figli a scuola perché temono di essere arrestate e deportate dall’Ice.
Ma l’apporto della politica al cambiamento non si ferma qui: gli influencer conservatori hanno alimentato sui social - soprattutto su TikTok - il trend delle “Tradwives”, le mogli tradizionali che rispettano i ruoli di genere. Bei vestiti, faccende domestiche e madri dipendenti dai mariti intasano, ormai da mesi, la piattaforma cinese, riproponendo un ideale di donna alle giovani che non prevede l'avere un impiego.
Non basta: secondo l'Economist, potrebbe essere che le madri stiano lasciando il lavoro a causa dell'aumento dei costi dell'assistenza all'infanzia. Ipotesi che sembra essere confermata dai dati del Census Bureau: il tasso di partecipazione delle donne in “età lavorativa” (dai 25 ai 54 anni) con figli sotto i cinque anni è sceso rispetto al picco raggiunto dopo la pandemia. Il calo potrebbe derivare anche dal fatto che le donne con impieghi che richiedono lavoro fisico a tempo pieno, solitamente con un basso reddito, si trovano ora a non riuscire a conciliare lavoro e famiglia, a causa del taglio dei finanziamenti federali per l’assistenza all'infanzia (e quindi agli asili nido) fatto dal Doge di Elon Musk a inizio 2025.
Tuttavia, ciò potrebbe non essere dovuto al fatto che le donne in età lavorativa stiano abbandonando definitivamente il mondo del lavoro. Due anni fa erano 7,8 milioni le donne con figli piccoli che lavoravano, mentre ad oggi sono 7,9 milioni. Il calo sembra piuttosto riflettere un aumento del numero di giovani madri, di cui - è probabile - molte torneranno al lavoro dopo il congedo di maternità: sempre secondo il Census Bureau, l'America starebbe vivendo un mini baby boom post-pandemia, sufficiente a sottrarre donne alla forza lavoro.
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