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6 ottobre, 2025Le delegazioni israeliane e di Hamas si incontreranno in Egitto. Trump: "La prima fase dovrebbe finire questa settimana, agire in fretta"
I più ottimisti diranno che è la settimana decisiva, i più scettici stanno comunque a guardare. Inizia oggi — 6 ottobre — il nuovo round di colloqui tra Israele e Hamas a Sharm el-Sheikh, in Egitto, per discutere del piano di pace proposto da Donald Trump. Il primo punto su cui le parti sembrerebbero essere d’accordo è la liberazione degli ostaggi in cambio della scarcerazione di detenuti palestinesi.
“Ci sono state discussioni molto positive con Hamas e con Paesi di tutto il mondo (arabi, musulmani e tutti gli altri) questo fine settimana, per liberare gli ostaggi, porre fine alla guerra a Gaza e, cosa più importante, finalmente ottenere la tanto desiderata pace in Medio Oriente — ha scritto Trump su Truth quando in Italia era già notte e dopo aver ripetuto l'ennesimo ultimatum ad Hamas —. Questi colloqui sono stati molto proficui e stanno procedendo rapidamente. I team tecnici si incontreranno nuovamente lunedì, in Egitto, per esaminare e chiarire i dettagli finali”. Poi, un riferimento ai tempi: “Mi è stato detto che la prima fase (dei negoziati su Gaza) dovrebbe essere completata questa settimana, e sto chiedendo a tutti di agire velocemente. Continuerò a monitorare questo 'conflitto' che dura da secoli. Il tempo è essenziale o seguirà un massacro, qualcosa che nessuno vuole vedere!”, ha aggiunto su Truth.
Al di là del rilascio degli ostaggi, il punto nodale — su cui le parti sono ancora distanti — è l’ipotesi del ritiro dell’esercito israeliano dalla Striscia: condizione necessaria per Hamas, anche se per ora l’Idf non sembrerebbe disposta ad andarsene. “Non posso garantire che Hamas accetterà di rilasciare gli ostaggi. Credo sia possibile. Spero che accada, ma non posso garantirlo”, ha dichiarato il premier israeliano Benjamin Netanyahu nel corso di un'intervista rilasciata a Euronews alla vigilia dei negoziati. “Se non dovesse accadere”, “il presidente Trump ha dichiarato che sosterrà pienamente Israele in un'azione determinata contro Hamas”, ha spiegato Netanyahu. “Speriamo di poter concludere questa situazione nel modo più semplice e non in quello più difficile”, ha aggiunto il primo ministro israeliano.
Si tratta poi sul ruolo che i palestinesi dovranno avere nel futuro di Gaza — l’Iran ha dichiarato ieri di sostenere “qualsiasi iniziativa” che consenta “l'autodeterminazione del popolo palestinese” — e del disarmo di Hamas, condizione necessaria affinché i due ministri più oltranzisti, Bezalel Smotrich e Itamar Ben Gvir, continuino a sostenere il governo Netanyahu. Di questi e altri punti si discuterà da oggi in Egitto.
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