Stanno bene gli oltre cento italiani della missione Mean, Movimento europeo di azione non violenta, che ieri — 5 ottobre — erano sul treno sfiorato dai missili e dai razzi russi mentre viaggiavano da Kiev a Leopoli, in Ucraina. “Sono entrati tutti in Polonia, stanno bene, sono già assistiti dall’Ambasciata d’Italia a Varsavia per poi ripartire da Cracovia — ha scritto ieri il ministro degli Esteri Antonio Tajani su X —. Ringraziano gli ucraini che li hanno aiutati: un popolo eroico, amico dell’Italia. Saremo sempre vicini all’Ucraina”.

Intanto quella passata è stata un’altra notte di bombardamenti su entrambi i fronti. A essere prese di mira — ancora — sono state le infrastrutture energetiche. Nella regione di Chernihiv, le forze russe hanno attaccato un impianto energetico provocando interruzioni di corrente. Mosca, invece, fa sapere di aver intercettato e abbattuto 250 droni ucraini, mentre altri hanno colpito le infrastrutture energetiche della regione di Belgorod, con Rica 40 mila residenti rimasti senza elettricità.

Ieri, dopo gli ennesimi raid russi su tutta l’Ucraina e anche su Leopoli, e pochi chilometri dal confine polacco e con i jet di Varsavia che si sono alzati in volo, sono arrivate le parole dure del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha accusato l’Occidente di non avere il coraggio di una “vera reazione” all’escalation di bombardamenti contro l’Ucraina. “Non c'è una reazione degna e degna da parte del mondo a tutto ciò che sta accadendo — ha attaccato in leader di Kiev —. Al costante aumento della portata e dell'audacia degli attacchi. Ecco perché Putin sta facendo questo: sta semplicemente ridendo dell'Occidente, del suo silenzio e della sua mancanza di azioni forti”.