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9 ottobre, 2025Ostaggi liberi lunedì, tra i detenuti palestinesi scambiati non ci sarà Barghouti (e neanche i corpi dei fratelli Sinwar). L'esercito israeliano manterrà il controllo del 53% della Striscia. Hamas: Israele manipola date e liste per ragioni interne
Dopo l’annuncio di Donald Trump, è arrivata la firma sull’accordo di pace tra Israele e Hamas. “La bozza finale della fase uno è stata firmata questa mattina in Egitto da tutte le parti per il rilascio di tutti gli ostaggi”, ha detto la portavoce del governo israeliano, Shosh Bedrosian. L’accordo dovrà essere poi ratificato dal gabinetto di guerra di Tel Aviv, convocato dal premier Benjamin Netanyahu alle 17 (ore locali). Secondo quanto riferito dalla stessa portavoce, il cessate il fuoco entrerà il vigore 24 ore dopo il pronunciamento del governo. Anche se non mancano le spaccature interne, con il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich che si è già schierato contro l'accordo.
Entro lunedì dovrebbero essere rilasciati tutti gli ostaggi ancora in mano ad Hamas. Secondo quanto riporta il media israeliano Channel 12, nel caso in cui il movimento palestinese non dovesse riuscire a recuperare i corpi di chi è morto, dovrebbe entrare in azione una forza multinazionale — composta da Qatar, Egitto, Stati Uniti e Israele — istituita dal Coordinatore per i prigionieri che opererà nella Striscia di Gaza, per recuperare le salme i cui luoghi di sepoltura sono noti all’Idf. Dopo la fine di questa prima fase, l’esercito israeliano non si ritirerà completamente da Gaza ma continuerà a mantenere il controllo del 53 per cento del suo territorio.
Ma nelle pieghe della prima fase dell’accordo appena firmato, rimangono alcuni punti che, potenzialmente, potrebbero turbare la tenuta della tregua. L’ufficio di Netanyahu ha dichiarato che, tra i detenuti che verranno rilasciati in cambio degli ostaggi, non ci sarà Marwan Barghouti, uno degli storici leader palestinesi in carcere dal 2002. E non verranno restituiti, come chiesto da Hamas, i corpi di Yahya e Mohammed Sinwar.
Non solo. Il portavoce di Hamas, Hazem Qassem, ha accusato Israele di "manipolare le date, le liste e alcune delle procedure e delle fasi concordate nell'accordo di cessate il fuoco", sostenendo che Netanyahu starebbe cercando di rinviare l'attuazione dell'intesa per motivi interni. In un'intervista ad al Jazeera, Qassem ha dichiarato che il premier israeliano "sta cercando di mostrare alla popolazione di essere lui a controllare la situazione, a prendere le decisioni e a gestire tutto", aggiungendo che Hamas "mantiene contatti con i mediatori per costringere l'occupante a rispettare quanto concordato e per impedirle di guadagnare tempo”.
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