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12 novembre, 2025Articoli correlati
Non si allenta la pressione di Donald Trump sul Paese di Nicolas Maduro. Londra avrebbe interrotto la condivisione di informazioni d'intelligence. E anche il Canada ha lanciato un monito affinché cessino gli attacchi
Non ci sono stati sconvolgimenti negli scorsi giorni, ma la pressione di Donald Trump su Nicolas Maduro rimane alta. Ora, nella zona di comando per l’America del Sud, non lontano dalle coste del Paese, è arrivata la portaerei Gerald Ford. “Il gruppo aeronavale Gerald R. Ford, guidato dalla più grande portaerei del mondo, la USS Gerald R. Ford, è entrato l'11 novembre nella zona di competenza del Southcom, il comando americano per l'America Latina”.
Il comunicato rilancia l’obiettivo formale di Donald Trump — “Smantellare le organizzazioni criminali transnazionali e di contrastare il narcoterrorismo in difesa della patria” — ma sullo sfondo c’è la volontà, ormai esplicita, di un regime change a Caracas. Con Maduro ritenuto a capo di un cartello, e il Venezuela narco-Stato. Nonostante i moniti delle Nazioni Unite, anche negli scorsi giorni sono continuati gli attacchi di Washington contro imbarcazioni di presunti narcos, con il bilancio delle vittime ha superato quota 70.
Washington tira dritto, ma alcuni suoi importanti alleati, dal Regno Unito al Canada, iniziano a prendere le distanze dalle operazioni nel mar dei Caraibi. La Cnn ha rivelato che Londra non metterà più a disposizione le sue informazioni di intelligence finora condivise per fermare le imbarcazioni sospette di trasportare droga. Ma il Regno Unito ritiene che le uccisioni, “extragiudiziali” per l’Onu, siano illegali e, per questo, smetterà di fornire conoscenze riservate. Discorso simile per il Canada, che però manterrà contatti d’intelligence a patto di non essere usate per colpire i target. Uno strappo, quello di Londra e Ottawa, di due storici membri di Five Eyes, l’alleanza d’intelligence di cui fanno parte anche Nuova Zelanda e Australia.
Intanto Caracas ieri — 11 novembre — ha annunciato una “mobilitazione di massa” in risposta al rafforzamento del contingente americano. Il ministero della Difesa del Venezuela ha annunciato l'avvio di un “massiccio spiegamento di forze terrestri, navali, fluviali, aeree e missilistiche” nel quadro di un “piano di difesa della sovranità” in risposta alle azioni militari e alle “minacce imperialiste” provenienti dagli Stati Uniti.
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