Mondo
25 novembre, 2025L'ultima bozza elude le questioni più spinose, dalle cessioni territoriali alle dimensioni dell'esercito fino all'uso dei fondi russi congelati. Intanto la Russia continua a bombardare Kiev: sei morti da questa mattina
“È possibile che si stiano facendo grandi progressi nei negoziati di pace tra Russia e Ucraina??? Non credeteci finché non lo vedete, ma potrebbe davvero star accadendo qualcosa di buono”. Sul suo social Truth, Donald Trump mostra un moderato ottimismo per le trattative in corso per porre fine alla guerra in Ucraina. Gli scorsi giorni sono stati un alternarsi di piani e punti, dopo il progetto russo-americano e le interlocuzioni in corso a Ginevra con la controparte ucraina e con i diplomatici europei.
Ora sul tavolo c’è un piano in 19 punti in cui sono scomparsi molti dei punti più spinosi. Per esempio, non c’è più il riferimento al riconoscimento formale, oltre che de facto, dei territori occupati da Mosca (segno che su questo punto si tratta e nessuno, per ora, sembrerebbe volersi sbilanciare. Anche per questo ieri Trump ha fatto slittare di una settimana la deadline prevista inizialmente per il 27 novembre). Non c’è traccia della questione dell'utilizzo fondi russi congelati, anche se oggi — 25 novembre — il presidente francese Emmanuel Macron rivendica il diritto degli Stati europei a decidere sul da farsi. Scomparso anche il tetto dei 600 mila uomini per l’esercito ucraino, come i riferimenti all’ingresso nella Nato.
“Ho sentito Zelensky — ha detto ieri il presidente finlandese Alexander Stubb —. I negoziati sono un passo avanti, ma ci sono ancora questioni maggiori che devono essere risolte. Qualsiasi decisione che rientra nell’ambito Ue o Nato sarà discussa dai membri Ue e Nato in discussioni separate”.
Ma questa mattina arriva una frenata da Mosca, segno che passi in avanti devono ancora compiersi: “No, non sappiamo di cosa stiate parlando - ha risposto ili portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, a una domanda dei cronisti sul piano in 19 punti —. È impossibile commentare ogni notizia dei media in questo momento. Descriverei la situazione attuale come un delirio informativo. Vengono pubblicate un sacco di dichiarazioni e dati contraddittori”.
Reuters scrive intanto che colloqui tra Washington e Mosca sono in corso ad Abu Dhabi, dove ieri il segretario dell’esercito statunitense ha incontrato funzionari russi.
L’unico punto fermo è che, mentre la diplomazia prova a muovere i suoi (difficili) passi, le armi non tacciono. Solo questa mattina alcuni raid russi hanno colpito Kiev, uccidendo almeno sei persone. “Putin non vuole mettere fine alla guerra in Ucraina — attacca oggi Macron —. Se lo volesse lo farebbe. Ma oggi continua a uccidere dei civili, anche a Kiev, e continua distruggere metodicamente tutto quello che è energia ed elettricità e a sprofondare nel freddo e nell'oscurità la popolazione”.
LEGGI ANCHE
L'E COMMUNITY
Entra nella nostra community Whatsapp
L'edicola
Bella, ciao - Cosa c'è nel nuovo numero de L'Espresso
Il settimanale, da venerdì 21 novembre, è disponibile in edicola e in app



