Mondo
27 novembre, 2025Le fiamme che hanno avvolto le torri dell'ex colonia britannica sono ancora parzialmente attive. Ancora ignote le cause, ma le prime ipotesi ruotano attorno ai materiali infiammabili usati durante la ristrutturazione. Arrestati tre uomini
Sale a 55 il bilancio delle vittime del maxi-incendio che da ieri — 26 novembre — sta colpendo Hong Kong e ha bruciato sette degli otto grattacieli residenziali di Wang Fuk Court di Tai Po. A venti ore dal primo allarme, le fiamme sono ancora parzialmente attive. Il conto finale dei morti potrebbe salire ulteriormente, perché all’appello mancano ancora oltre 270 persone, che risultano disperse, con le operazioni di salvataggio che vanno a rilento anche per le elevate temperature che si registrano nell’ex colonia britannia.
Le autorità non si ancora espresse sulle cause dell'incendio, ma le prime ipotesi ruotano attorno ai materiali altamente infiammabili — come i pannelli di polistirene — usati durante i lavori di ristrutturazione. Nel frattempo sono stati arrestati tre uomini con l’accusa di omicidio colposo.
Le riprese diffuse dai media hanno mostrato scene impressionanti, con interi grattacieli avvolti dal fuoco. Il complesso residenziale Wang Fuk Court, situato nel quartiere di Tai Po a Hong Kong, ospita 1.984 appartamenti e circa 4 mila persone. Da mesi nell’edificio erano in corso lavori di ristrutturazione dal valore di 330 milioni di dollari di Hong Kong (oltre 36 milioni di euro); interventi che avevano già suscitato forte insoddisfazione tra gli abitanti. L’incendio ha raggiunto anche strutture vicine, come la scuola elementare Battista Tai Po, e la polizia ha disposto l’evacuazione di altri due complessi situati nel vicino quartiere di Kwong Fuk.
Il presidente cinese Xi Jinping ha espresso il proprio cordoglio per le vittime. Come riportato da Cctv, Xi ha sollecitato un impegno massimo per spegnere il rogo e contenere il più possibile danni e perdite umane.
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