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28 novembre, 2025Secondo i media locali, Tel Aviv mirava ad arrestare alcuni sospetti membri di Jamaa Islamiya
L'esercito israeliano non accenna a voler deporre le armi. Oggi, 28 novembre, dopo aver fatto irruzione nel villaggio di Beit Jinn per arrestare alcuni uomini del posto, l'Idf ha aperto il fuoco contro i residenti in protesta, uccidendo almeno 10 persone. Decine di famiglie sono fuggite, mentre alcuni soldati sono stati feriti e trasportati in ospedale.
A riferirlo sono i media siriani, secondo i quali Tel Aviv mirava ad arrestare alcuni sospetti membri di Jamaa Islamiya - un movimento islamista ritenuto da diversi Paesi un'organizzazione terroristica -, intenti a pianificare un attentato contro civili israeliani.
Durante il raid, l'esercito dello Stato ebraico ha risposto alle proteste degli abitanti di Beit Jinn utilizzando anche attacchi aerei: a operazione conclusa - hanno fatto sapere media e funzionari locali - tutti i sospetti sono stati arrestati e diversi militanti uccisi.
Il tutto mentre i due Paesi stanno negoziando un potenziale accordo di sicurezza per allentare le tensioni, cresciute dopo la caduta dell'ex presidente Bashar al-Assad in un'offensiva guidata dai ribelli islamici nel dicembre 2024.
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