Opinioni
1 dicembre, 2025L’azione di Extinction Rebellion a Rialto per richiamare l’attenzione sull’ecocidio della Laguna
In vista della chiusura della Cop30 a Belém, in Brasile, Extinction Rebellion (Xr) ha colorato di verde fluo diverse acque di fiumi e torrenti contemporaneamente in dieci città d’Italia.
A Roma due attivisti sono stati bloccati dalla Digos sotto la propria abitazione e portati in questura già prima dell’azione. Nella capitale la protesta è stata comunque realizzata ore dopo. Da Taranto a Bologna, la sostanza usata nei vari corsi d’acqua si chiama fluoresceina ed è un sale naturale che reagisce con l’acqua. È utilizzato come tracciante da geologi o idraulici, è infatti totalmente innocuo per qualsiasi forma di vita e non richiede nessun ripristino delle acque. «Grazie al forte impatto visivo della sostanza, volevamo ricordare la pervasività dei cambiamenti climatici», ha spiegato Vittoria di Xr.
Particolarmente spettacolare è stata la resa a Venezia, dove i canali sembravano il paesaggio di uno scenario post-apocalittico. Anche perché l’azione con la fluoresceina è stata accompagnata dalla performance delle “Red Rebels” che con tuniche rosse e visi bianchi e piangenti hanno animato le azioni di protesta con lo scopo di rappresentare il dolore della terra morente. Sull’azione a Venezia Luca Zaia ha dichiarato che le azioni come quella di Extinction Rebellion danneggiano la città: «Costringono a interventi di ripristino e – paradossalmente – generano inquinamento». Al presidente uscente della Regione Veneto, il collettivo veneziano ha chiesto: «Chi sono i veri vandali? Le acque del Canal Grande sono già tornate come prima a differenza dei danni ambientali causati dalle politiche della Regione Veneto, come i pesticidi nella coltivazione del Prosecco, la devastazione generata dalle opere per le Olimpiadi di Cortina 2026 o l’ecocidio della laguna di Venezia».
Due anni fa, in occasione della Cop28, Extinction Rebellion aveva fatto azioni simili in cinque città: «Già allora denunciavamo come questo tipo di conferenza sia una presa in giro nei confronti delle cittadine e cittadini», ha affermato Paola di Xr Venezia, spiegando come per esempio quest’anno l’Italia non sia tra gli 82 Paesi che hanno firmato per la decarbonizzazione. Come reazione alla chiusura della Cop30, Extinction Rebellion quest’anno si è concentrata sull’ecocidio: «Sta avvenendo uno sterminio del nostro pianeta e di tutte le specie che lo abitano», hanno spiegato. Ogni città ha avuto una declinazione locale: a Venezia si è parlato del Porto di Marghera e di come sfrutta le risorse della terra, ma anche i lavoratori stessi «in appalti e subappalti infiniti», ha affermato Vittoria dell’assemblea locale.
Durante l’azione sul ponte di Rialto le attiviste sono state subito identificate e sono stati requisiti i cartelli, gli striscioni e gli strumenti musicali. «C’è stato un momento di tensione in cui la polizia ha bloccato la viabilità del ponte cercando di attribuirla a noi. Poi, per un paio di ore, abbiamo continuato ad animare Rialto con volantini, discorsi e musica arrangiata», ha raccontato Vittoria. Ma la risposta dei presenti è quello che sembra stare più a cuore al collettivo: «È raro che turisti e locali rispondano così bene alle nostre azioni. C’è stata molta solidarietà».
Il collasso climatico si muove veloce, in maniera pervasiva e irreversibile. Tuttavia le azioni di protesta, instancabili e sempre più capillari, sembrano iniziare ad agire sulla cittadinanza. C’è chi si mobilita e questa speranza, prima o poi, sarà contagiosa.
LEGGI ANCHE
L'E COMMUNITY
Entra nella nostra community Whatsapp
L'edicola
Quella sporca moneta - Cosa c'è nel nuovo numero de L'Espresso
Il settimanale, da venerdì 28 novembre, è disponibile in edicola e in app



