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7 novembre, 2025L'ex ct della Nazionale italiana e oggi deputato Pd tornerà ad allenare dopo dieci anni: "Torno in palestra per restituire un po’ di quel dono che lo sport mi ha fatto: la possibilità di credere che anche nei luoghi più difficili un campo possa ancora essere luogo di coraggio e speranza"
I panni di allenatore, Mauro Berruto, li aveva dismessi dieci anni fa, nel 2015, quando ha lasciato la panchina della Nazionale italiana di pallavolo. Nel suo palmares, la medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Londra del 2012. Poi, nel 2022, l’elezione in Parlamento tra le fila del Partito democratico, di cui è ancora deputato oltre che responsabile Sport.
Ora una nuova missione: allenare la Nazionale palestinese di pallavolo maschile. È qualcosa di più di una semplice iniziativa sportiva, e nasce dall’invito del Comitato Olimpico Palestinese a cui Berruto ha risposto presente.
“Torno ad allenare. Non entravo in una palestra da dieci anni. Per scelta, forse per rispetto verso una parte di me che aveva chiuso un cerchio perfetto. Ho trascorso 25 anni ad allenare, ho avuto l’onore di guidare la Nazionale italiana di pallavolo maschile fino al bronzo olimpico di Londra 2012. Non pensavo di poter avere nulla di più. Ora, dieci anni dopo, accadrà di nuovo”. Inizia così il lungo post sui social di Berruto. Che continua: “Nell’ultima settimana di novembre, sì, tornerò ad allenare. Lo farò nel posto più simbolico e fragile che si possa immaginare: la Palestina. Su invito del Comitato Olimpico Palestinese e della Federazione Palestinese di Pallavolo, avrò l’onore di diventare per qualche giorno il Commissario tecnico della Nazionale palestinese di pallavolo maschile. Condurrò una serie di allenamenti con la squadra nazionale, corsi di formazione per allenatori e sportivi palestinesi, e parteciperò a incontri istituzionali dedicati allo sviluppo dello sport e alla diplomazia sportiva.
“Allenare quella palestinese, oggi, è qualcosa di più grande: è un atto di fiducia nello sport come respiro di libertà — prosegue Berruto —. Torno in palestra, dopo dieci anni, per restituire un po’ di quel dono che lo sport mi ha fatto per tutta la vita: la possibilità di credere che anche nei luoghi più difficili, un campo da gioco possa ancora essere luogo di coraggio e speranza nel futuro”.
Posta la foto della squadra palestinese: “Questa sarà la mia squadra. Gli atleti e, al centro, il coach che vedete in bianco e nero, purtroppo, non sono più tra noi”.
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