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30 dicembre, 2025Il raid americano contro una struttura portuale risalirebbe a metà dicembre. Finora gli attacchi statunitensi si erano concentrati "solo" su imbarcazioni di presunti narcos
Gli Stati Uniti hanno condotto, per la prima volta, un attacco all’interno del territorio venezuelano, segnando un’ulteriore escalation nelle crescenti tensioni tra Washington e Caracas. Secondo quanto riportato da più fonti internazionali e confermato indirettamente dal presidente statunitense Donald Trump, la Cia avrebbe utilizzato droni da combattimento per colpire una struttura portuale lungo la costa venezuelana ritenuta un nodo logistico del traffico di stupefacenti.
L’azione, avvenuta nella prima metà di dicembre ma resa pubblica solo negli ultimi giorni, ha preso di mira un molo remoto che, stando a rapporti di intelligence raccolti dagli Stati Uniti, verrebbe utilizzato dalla Tren de Aragua per stoccare e preparare carichi di droga destinati al trasporto via mare. Fonti informate hanno dichiarato che al momento dell’attacco non c’era personale presente nell’area e non risultano vittime o feriti.
Il presidente Trump ha riconosciuto pubblicamente l’operazione in una recente intervista, descrivendo un’esplosione “nell’area del porto dove si caricano le barche con la droga”, ma evitando di dettagliare l’esatto ruolo della Cia o dell’esercito statunitense nella conduzione del raid. Nelle dichiarazioni rese alla stampa, Trump ha insistito sul carattere anti-narcos dell’azione, sottolineando la necessità di interrompere i flussi di stupefacenti verso il mercato statunitense.
Caracas non ha finora rilasciato una dichiarazione ufficiale immediata sull’attacco, ma nei giorni scorsi rappresentanti del governo venezuelano, incluso il ministro dell’Interno Diosdado Cabello, hanno definito le politiche statunitensi come “follia imperialista” e una serie di “minacce e attacchi” alla sovranità nazionale.
L’operazione segna un punto di svolta nelle relazioni bilaterali: fino a oggi gli Stati Uniti avevano concentrato le proprie azioni militari nell’area su attacchi contro imbarcazioni sospettate di traffico di droga in acque internazionali e su altre misure di pressione economica - incluse sanzioni e blocchi contro navi e petrolieri venezuelani sanzionati - senza entrare esplicitamente nel territorio nazionale del Venezuela.
L’attacco della Cia si inserisce in un contesto di intensificazione delle attività militari statunitensi nei Caraibi e lungo le coste venezuelane, dove dall’inizio del 2025 è stato schierato un consistente contingente di forze, incluse unità navali e terrestri, nel quadro di una campagna volta a colpire il narcotraffico e ad aumentare la pressione sul governo di Nicolás Maduro.
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