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17 dicembre, 2025La presidente della Commissione in plenaria a Strasburgo in vista del Consiglio europeo di domani e dopodomani: "Non c'è atto di difesa più importante del sostegno a Kiev. Congelare beni russi è un forte messaggio a Mosca"
Di fronte al progressivo disimpegno statunitense dal Vecchio Continente, “è il momento dell’indipendenza dell’Europa”. Il discorso della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen - in plenaria a Strasburgo in vista del Consiglio europeo di domani (18 dicembre) e dopodomani - suona più come un appello che come un'elencazione dei temi al centro del vertice tra i capi di Stato e di governo.
"Il punto che voglio sottolineare è: questa strategia non è la causa della crisi che l'Europa sta affrontando nel mondo. È un sintomo della realtà del mondo odierno - dice von der Leyen -. Quindi il nostro compito al summit di questa settimana è dimostrare che siamo concentrati sui nostri interessi strategici e sulle nostre priorità. Voglio ripetere ciò che ho detto proprio in questo punto durante il mio discorso sullo stato dell’Unione”, quando aveva già parlato di “indipendenza” europea - strategica, economica, militare - da perseguire.
"L'Europa deve essere responsabile della propria sicurezza. Questa non è più un'opzione. È un obbligo. Conosciamo le minacce che ci troviamo ad affrontare e le affronteremo. Ciò significa che dobbiamo essere pronti - continua -. Dobbiamo sviluppare e implementare nuove capacità per poter combattere una moderna guerra ibrida. Anche in questo caso, stiamo spostando montagne”.
Per la presidente della Commissione, l’Europa è di fronte a “una svolta. Stiamo trasformando- rivendica - la nostra base industriale della Difesa in un'area in grado di fornire tecnologie all'avanguardia e una rapida produzione di massa nel calderone della guerra. Quest'anno abbiamo fatto di più per la Difesa rispetto agli ultimi decenni”. Una questione che “riguarda la nostra libertà, la nostra prosperità e la nostra indipendenza”.
Al centro del Consiglio europeo di domani e dopodomani ci sarà anche la questione divisiva dell’utilizzo dei beni russi. Di fronte al pressing di Trump affinché l’Ue non utilizzi gli asset di Mosca congelati, come scrive oggi Politico, e all’avvertimento di Fitch a Euroclear di un possibile declassamento del suo rating, von der Leyen non si sbilancia sull’utilizzo dei beni russi ma ne rivendica il congelamento. “La scorsa settimana abbiamo concordato l'immobilizzazione prolungata dei beni russi. È un passo decisivo che invia un forte messaggio politico, che i beni russi rimarranno immobilizzati finché non decideremo diversamente, finché la Russia non porrà fine alla guerra e non risarcirà debitamente l'Ucraina per tutti i danni arrecati”.
"Non c'è atto di difesa europea più importante del sostegno alla difesa dell’Ucraina - sottolinea la presidente della Commissione europea -. I prossimi giorni saranno un passo cruciale per garantirlo. Sta a noi scegliere come finanziare la lotta dell'Ucraina. Conosciamo l'urgenza. È acuta. La sentiamo tutti. La vediamo tutti. Perché proprio come i negoziati di pace si stanno intensificando, così aumenta l'intensità della raffica di attacchi della Russia. Ma la Russia non ha solo l'Ucraina nel mirino. Sta intensificando le sue operazioni sul territorio dell’Unione europea. Ed è passata a un'economia di guerra. Questa è una minaccia diretta alla sicurezza nazionale ed economica dell’Europa".
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