Mondo
18 dicembre, 2025Gli agricoltori sono tornati a protestare contro l'accordo commerciale con il Sud America. Letame scaricato di fronte al Parlamento europeo e lancio di petardi
I trattori sono tornati in strada e, dopo che ieri - 17 dicembre - hanno sfilato a Strasburgo, oggi hanno invaso Bruxelles. Mentre all’interno dei palazzi i capi di Stato e di governo si riunivano per il Consiglio europeo, fuori il corteo degli agricoltori si muoveva e protestava contro l’accordo commerciale Ue-Mercosur (con alcuni Paesi del Sud America) e contro i possibili tagli alla Politica agricola comune (Pac).
Quando i trattori - un migliaio, otto mila gli agricoltori - sono arrivati a Place du Luxembourg, davanti agli edifici del Parlamento europeo, ci sono stati alcuni momenti di tensione con le forze dell’ordine. Che prima è intervenuta con gli idranti per disperdere i manifestanti, poi avanzando lanciando lacrimogeni. I manifestanti hanno lanciato patate, barbabietole, uova, pietre, bottiglie e petardi e hanno scaricato letame di fronte al Parlamento europeo. Le vetrate dell'edificio della Stazione Europa, che si affaccia sulla piazza, sono state danneggiate. I disordini sono durati alcuni minuti.
La partita Mercosur è tutt’altro che chiusa. Per la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen è un’intesa “di enorme importanza”; Roberta Metsola dice che il “Parlamento è pronto ad andare avanti”; Emmanuel Macron, arrivando al Consiglio europeo, ha invece rinnovato la sua contrarietà. “Il conto non torna - ha detto il presidente francese -. Quest’accordo non può essere firmato. Si tratta – ha detto – della "coerenza di un'Europa che protegge la sua agricoltura e i suoi produttori". "Siamo per il commercio, la Francia è una grande potenza agricola e agroalimentare che esporta", ha detto, ma "non possiamo accettare di sacrificare la coerenza della nostra agricoltura, la nostra alimentazione e la sicurezza alimentare dei nostri compatrioti su accordi che non sono ancora finalizzati". Servono "una clausola di salvaguardia, un freno d'emergenza" e "misure di reciprocità”.
Oltre a quello francese, è il governo italiano ad essere tra i più scettici. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha dichiarato che firmare l’accordo in tempi brevi è “ancora prematuro” e ha sottolineato la necessità di “rispondere alle preoccupazioni dei nostri agricoltori”.
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