Guidava il Partito di Dio dal 1992. È morto lo scorso settembre in un bombardamento dell'aviazione di Tel Aviv. Oggi, durante la cerimonia, i jet israeliani hanno sorvolato a bassa quota lo stadio Camille Chamoun. Secondo il ministro degli Esteri Israel Katz si è trattato di un messaggio per i libanesi: "Chiunque decide di distruggere Israele e lo attacca sancisce la propria fine. Voi continuerete a specializzarvi in funerali, noi in vittorie"

Da Beirut - Nello stadio Camille Chamoun, il 23 febbraio, si sono tenuti i funerali di Hassan Nasrallah, ex leader di Hezbollah, e del suo successore Hashem Safieddine, uccisi da Israele rispettivamente a settembre e a ottobre 2024. Il corpo di Nasrallah è stato custodito per mesi in un luogo segreto. Già dalle prime ore del mattino, decine di migliaia di persone sono confluite nella struttura sportiva, per omaggiare l'uomo che ha guidato il Partito di Dio per 32 anni. Imponente lo spiegamento di forze di sicurezza, anche perché alla cerimonia hanno partecipato diverse delegazioni internazionali, tra cui quelle di Iran, Iraq e Yemen, alleate del movimento sciita libanese.

 

Sebbene Hezbollah sia considerato un’organizzazione terroristica da molti Paesi, in Libano, e in particolare modo nella comunità sciita, il gruppo è visto come una forza di resistenza, con il suo leader considerato una guida politica e religiosa capace di opporsi all'occupazione straniera. La morte di Nasrallah, vertice del partito dal 1992, ha lasciato un vuoto nel movimento sciita libanese che non sarà facile da colmare. Per Hezbollah, il funerale è stata un'opportunità di riaffermare la propria rilevanza politica, dopo le pesanti perdite subite durante la guerra con Israele.Durante la cerimonia, i jet di Tel Aviv hanno sorvolato a bassa quota lo stadio Camille Chamoun. Secondo il ministro degli Esteri Israel Katz, l'operazione di volo è da interpretare come un messaggio per i libanesi: "Chiunque decide di distruggere Israele e lo attacca sancisce la propria fine. Voi continuerete a specializzarvi in funerali, noi in vittorie".