Per il presidente francese manca l'unanimità sull'invio di forze di peacekeeping. L'attacco a Mosca: "La Russia finge di aprire negoziati". Meloni: "Garanzie solide a Kiev nel contesto euroatlantico. Coinvolgere gli Usa al prossimo incontro"

"Non c'è l'unanimità” sull’invio di forze di peacekeeping in Ucraina, “ma non serve l’unanimità perché questa missione prenda vita". È questa la sintesi dell’incontro della trentina di leader “volonterosi”, ospitato oggi a Parigi dal presidente francese, Emmanuel Macron. Il vertice, durato circa tre ore, è stato organizzato con lo scopo di mettere a punto delle garanzie di sicurezza per il Paese invaso dalla Russia nel 2022, compreso un eventuale dispiegamento di forze armate sul territorio ucraino. Non tutti, però, sono d’accordo con l’invio di truppe sul confine tra Mosca e Kiev (tra cui l’Italia). Per questo, durante il summit si è deciso che ci sarà una “forza di rassicurazione” a guida franco-britannica, con l’appoggio solo di alcuni i Paesi. Forza che, però, “non sostituirà l’esercito ucraino”. 

"La Russia finge di aprire negoziati"


Prossimamente i capi delle forze armate di Londra e Parigi saranno a Kiev per discutere “quali sono i bisogni dell'Ucraina, le aree considerate critiche, le necessità militari in termini di quantità di forze: niente è escluso, si parlerà di dimensione aerea, terrestre e marittima”, ha dichiarato Macron a margine del vertice all’Eliseo. Per il presidente francese, è necessario adesso dare priorità alle trattative, mettendo l’Ucraina nella posizione migliore possibile per negoziare una pace solida e durevole: "Il nostro obiettivo è chiaro: fondamentalmente è vincere la pace”, ha detto in conferenza stampa a Parigi al termine del summit. "In questo terzo anno di guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina siamo chiaramente a un punto critico. E voglio rendere omaggio sia al ruolo del presidente Donald Trump sia al coraggio del presidente Volodymyr Zelensky". 

Dure le critiche dei volonterosi sulla gestione russa dei colloqui per un cessate il fuoco: "Noi, trentuno Paesi, vogliamo costruire questa pace con la forza. Il presidente Zelensky ha avuto il coraggio di accettare il cessate il fuoco, ma ogni giorno i bombardamenti continuano, sempre più forti. Difficile dire che ci sono negoziati di pace quando questi danno origine a tre comunicati diversi. Il nostro primo messaggio chiaro è che continueremo a sostenere il popolo ucraino. La Russia finge di aprire negoziati", ha dichiarato Macron. A cui ha fatto eco Keir Starmer: "'C'era assoluta chiarezza sul fatto che la Russia sta cercando di ritardare la pace, sta giocando, e dobbiamo essere assolutamente chiari su questo".

 

No alla fine delle sanzioni


Nonostante le differenze che ci sono tra i volenterosi, qualche allineamento non manca. La Francia, ad esempio, si trova sulla stessa linea della Germania per quanto riguarda l’ipotesi di revocare le sanzioni alla Russia. Secondo il cancelliere tedesco uscente, Olaf Scholz, prendere una decisione del genere in questo momento sarebbe un “grave errore: non ha alcun senso porre fine alle sanzioni fino a quando la pace non sarà effettivamente raggiunta”, ha dichiaratoil cancelliere. Aggiungendo: “Purtroppo siamo ancora molto lontani da questo”. Sulla stessa linea, l’inquilino dell’Eliseo: le sanzioni "non devono essere tolte prima che la pace sia stabilita". Concorde anche il premier inglese. E, ovviamente, Volodymyr Zelensky: "Putin sta preparando l'offensiva di primavera. Non revocate le sanzioni", ha esortato il presidente ucraino. Anche sul ruolo degli Usa nei negoziati c’è intesa: “È del tutto chiaro che su tutto ciò che concordiamo anche per il futuro debbano esser coinvolti gli Usa”, ha affermato Scholz. “Questo significa che gli Usa devono sentirsi insieme a noi responsabili per la sicurezza dell'Ucraina e per la sicurezza e la pace dell'Europa. Per questo siamo nella Nato”. D’accordo anche il premier britannico: "Il presidente Trump vuole chiaramente una pace duratura in Ucraina e questo guida tutte le sue azioni". 

 

Meloni: "Coinvolgere gli Usa al prossimo incontro"

Dal canto suo, la premier italiana Giorgia Meloni ha auspicato "il coinvolgimento di una delegazione americana al prossimo incontro di coordinamento". Ora, si legge in una nota diffusa da Palazzo Chigi, "è importante poter estendere il cessate il fuoco parziale alle infrastrutture civili, come le scuole e gli ospedali, con l'obiettivo di raggiungere un cessate il fuoco totale". "L'incontro ha permesso di ribadire l'impegno dei partner europei e occidentali per una pace giusta e duratura, che necessita del continuo sostegno all'Ucraina e di garanzie di sicurezza solide e credibili che il presidente del Consiglio ha riaffermato debbano trovare fondamento nel contesto euroatlantico, anche sulla base di un modello che in parte possa ricalcare quanto previsto dall'articolo 5 del trattato di Washington".

Zelensky: "Putin vuole dividere l'Europa e l'America"

Parlando in conferenza stampa dall'Eliseo al termine del summit, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ribadito ancora una volta che Putin "non vuole la pace" e che il suo vero obiettivo è "dividere l'Europa e l'America". "È importante che tutti capiscano: oggi la Russia non vuole una vera pace e sta prolungando la guerra - ha sottolineato Zelensky -. I risultati dell'incontro odierno dei leader forniscono un'importante conferma che le sanzioni contro la Russia per la guerra non dovrebbero essere revocate finché l'aggressione continua. E continueremo a lavorare sulle garanzie di sicurezza per l'Ucraina". Poi il ringraziamento a Macron e Starmer: "Grazie alla Francia e alla Gran Bretagna per la loro leadership nella coalizione dei volenterosi e dei capaci, nella coalizione della forza per la pace. La nostra unità e il nostro lavoro congiunto in Europa, con l'America e con altri partner possono costringere la Russia a fare la pace". Zelensky ha poi ha anche messo all'erta sui dati dell'intelligence di Kiev, che indicherebbero la preparazione di Mosca a nuovi attacchi: "Secondo la nostra intelligence - ha sottolineato - la Russia si sta preparando per nuove offensive nelle regioni di Sumy, Kharkiv e saporizhia. Stanno trascinando i negoziati e cercando di trascinare gli Stati Uniti in infinite discussioni senza senso su false 'condizioni' per guadagnare tempo e poi cercare di impadronirsi di ancora più territorio".
 

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