Hamas condanna il "ricatto a buon mercato che il governo di Tel Aviv sta commettendo contro il popolo della Striscia". Il premier Netanyahu: "Non ci fermeremo finché non avremo raggiunto tutti gli obiettivi della vittoria"

Israele annuncia lo stop degli aiuti a Gaza: "È solo l'inizio". Le prossime fasi: taglio di elettricità e acqua, poi attacco rapido e letale

"La decisione di interrompere l'ingresso degli aiuti nella Striscia di Gaza è il primo passo nella giusta direzione": il ministro delle Finanze israeliano e leader del partito Sionismo Religioso, Bezalel Smotrich, ha salutato con entusiasmo le nuove misure a danno dei palestinesi di Gaza. Tra queste, preannuncia il ministro, il taglio delle forniture di acqua ed elettricità, che sarà poi "seguito da un attacco massiccio, letale e rapido che porterà alla conquista del territorio e all'incoraggiamento del piano Trump per la migrazione della popolazione". Secondo il ministro, appartenente all'area più estremista dell'esecutivo israeliano, il blocco dell'ingresso degli aiuti nella Striscia di Gaza è figlio della linea politica dell'attuale governo, che prevede anche di intensificare la pressione sulla popolazione dell'enclave. "Stiamo chiudendo le porte del paradiso e ci prepariamo ad aprire quelle dell’inferno", ha aggiunto Smotrich, sottolineando che l’ingresso degli aiuti umanitari resterà bloccato “finché Hamas non rilascerà i nostri ostaggi, non deporrà le armi in segno di resa e non lascerà Gaza”. 

Israele, dopo giorni di stallo dei colloqui per il proseguimento dell'accordo di tregua, ha accettato il cosiddetto "piano Witkoff", promosso dall'inviato speciale degli Stati Uniti in Medio Oriente Steven Charles Witkoff. Hamas, invece, secondo il capo del governo di Tel Aviv "si è trincerato nella sua posizione di rifiuto, dopo che Israele ha adottato lo schema Witkoff", insistendo sull'attuazione della seconda fase del cessate il fuoco. La critica di Hamas non ha tardato ad arrivare: il gruppo palestinese ha affermato di aver rispettato l'accordo di cessate il fuoco in modo “preciso e tempestivo” e vuole procedere alla seconda fase, accusando Israele di voler spingere, invece, per “riportare la situazione al punto di partenza” con proposte alternative. “Condanniamo il ricatto a buon mercato che Netanyahu e il suo governo estremista stanno commettendo contro il nostro popolo, usando gli aiuti umanitari come carta di pressione nei negoziati”, ha affermato un alto funzionario di Hamas, Osama Hamdan, in una dichiarazione televisiva riportata da Al-Jazeera

Il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza sembra molto lontano dall'essere la prima fase dei colloqui di pace. Il governo di Tel Aviv non appare intenzionato a mettere un punto agli scontri, tanto che si starebbe preparando "per le prossime fasi della guerra della rinascita, su sette fronti", come ha dichiarato Netanyahu alla Knesset, il parlamento israeliano. "Non ci fermeremo finché non avremo raggiunto tutti gli obiettivi della vittoria: il ritorno di tutti gli ostaggi, la distruzione della capacità militare di Hamas e la garanzia che Gaza non rappresenti più una minaccia per Israele", ha aggiunto. 

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