L'esercito di Tel Aviv mercoledì, 14 maggio, ha chiesto di evacuare tre porti controllati dagli Houthi nello Yemen, dopo aver annunciato di aver intercettato un missile dei ribelli diretto contro Israele. In un post in arabo su X, il portavoce dell'Idf Avichay Adraee ha pubblicato una mappa del Paese e i tre porti indicati in rosso: al Hodeidah, al Salif e Ras Issa. "Poiché il regime terrorista Houthi li utilizza per le sue attività terroristiche, esortiamo tutti coloro che si trovino" in queste zone "a evacuare e a tenersi lontani, per la propria sicurezza, fino a nuovo avviso", si legge. I porti interessati si trovano nel governatorato di Hodeida, nell'ovest del Paese, dove il gruppo yemenita controllano vaste porzioni del territorio.
Prima dell'annuncio, l'esercito israeliano aveva reso nota l'azione militare condotta dai ribelli a circa 1.800 km da Israele. "Dopo le sirene che hanno suonato in diverse zone d'Israele, è stato intercettato un missile sparato dallo Yemen", si legge in un comunicato dell'Idf. Gli Houthi hanno rivendicato il colpo, affermando di aver mirato all'aeroporto internazionale Ben Gurion vicino a Tel-Aviv con un "missile balistico ipersonico". "È il terzo attacco missilistico in meno di 24 ore", ha detto il portavoce militare Yahya Saree. Il lancio è avvenuto intorno alle 7:45 locali, nell'ora di punta. "Si tratta di crimini di guerra perché prendono di mira i civili", ha detto il ministro degli esteri israeliano Gideon Sa'ar, in visita in Giappone. Gli Houthi mirano al territorio israeliano "mentre sono a 2.000 chilometri da Israele, non hanno una frontiera comune con Israele, e si tratta di attacchi non provocati (...) diretti, finanziati e organizzati dall'Iran" (paese alleato dei ribelli yemeniti, ndr.), ha aggiunto.
La strage di Gaza continua
Negli ultimi mesi, l'esercito israeliano - in risposta alle azioni militari condotte dai ribelli con missili e droni - ha condotto diversi attacchi contro obiettivi Houthi in Yemen, dove ha messo fuori servizio l'aeroporto di Sanaa e bombardato stazioni elettriche e cementifici il 6 maggio. L'esercito di Tel Aviv continua a essere impegnato anche sul fronte Gaza: almeno 65 palestinesi sono morti negli attacchi notturni sulla Striscia di Gaza, di cui 22 bambini, secondo quanto riporta Al Jazeera. Secondo l'emittente la maggior parte delle persone ha perso la vita nei raid prima dell'alba sul Nord della Striscia, in particolare sulla città e il campo profughi di Jabalia. Gli altri sono nel Sud, in particolare a Khan Yunis.