Le condizioni nella Striscia, l'alleanza con il Qatar, gli attacchi contro gli Houthi e i negoziati con l'Iran sul nucleare: a Doha, l'inquilino della Casa Bianca detta la sua linea per il Medio Oriente

Trump torna a parlare di Gaza: “Oggi è territorio di morte. Con l'intervento degli Stati Uniti diventerà una zona di libertà”

Il 7 ottobre 2023 è stato "uno dei peggiori giorni nella storia del mondo, non solo in questa regione." Il commento del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, è arrivato dal Qatar, durante un incontro tra leader del mondo degli affari. L'assalto condotto da Hamas su Israele - ha proseguito - è stato "uno dei peggiori, più atroci mai visti". Per questo, gli Usa vogliono entrare a gamba tesa: "Stiamo lavorando duramente, Gaza è stata un territorio di morte e distruzione", ma grazie all'intervento degli Stati Uniti diventerà una "zona di libertà". "Sarei orgoglioso se gli Stati Uniti prendessero Gaza, la conquistassero e la trasformassero in una zona di libertà", ha affermato l'inquilino della Casa Bianca.

 

"Ho scatti aerei dove, voglio dire, non c'è praticamente nessun edificio in piedi. Non è come se si stesse cercando di salvare qualcosa. Non c'è alcun edificio. La gente vive sotto le macerie di edifici crollati, il che non è accettabile", ha continuato, commentando lo stato in cui si trova attualmente l'enclave palestinese. Ma il suo sguardo al Medio Oriente si è allargato ancora oltre: da Doha, Trump ha anche minacciato odi riprendere l'offensiva contro il gruppo ribelle yemenita, se questo dovesse ricominciare ad attaccare. "Abbiamo a che fare con Hamas, l'Iran e gli Houthi. Penso che sia stato un grande successo", ha commentato, facendo riferimento ai raid degli Stati Uniti contro il gruppo yemenita sostenuto dall'Iran, "ma domani potrebbe esserci un attacco (degli Houthi) e in quel caso riprenderemo l'offensiva". Il tycoon ha parlato stando attendo, però, a non compromettere i rapporti con i Paesi del Golfo, in continuo miglioramento: "Non abbiamo mai avuto un rapporto con il Qatar forte come è ora. E noi vi proteggeremo", ha affermato, senza fornire ulteriori dettagli, dopo l'incontro con i leader del mondo degli affari a Doha. E l'affermazione dell'inquilino della Casa Bianca trova riscontro in gesto più che simbolico, che non ha scatenato diverse polemiche: la famiglia reale qatariota ha regalato a Trump un aereo - un lussuoso Boeing 747-8 - da 400 milioni di dollari da utilizzare come nuovo Air Force One.

 

Nello stesso incontro, non è mancata una menzione alla questione del nucleare iraniano, ancora nel vivo delle trattative: "Non stiamo andando a fare qualsiasi polvere nucleare in Iran," ha commentato Trump. "Penso che siamo vicini a forse fare un accordo senza dover fare questo." "Quindi vedremo cosa succederà, ma siamo in negoziati molto seri con l'Iran per una pace a lungo termine", ha continuato. "L'Iran ha accettato le condizioni. Siamo vicini a fare un accordo."

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