L'esecutivo spagnolo "è il governo occidentale ed europeo che si è messo alla guida della condanna del genocidio di Israele", ha affermato durante una festa tradizionale a Madrid la ministra della Sanità Monica García, in quota Sumar nella coalizione di centrosinistra. La Spagna "ha riconosciuto lo Stato della Palestina", ha aggiunto, rispondendo a una cronista che chiedeva conto dell'attuale situazione delle relazioni con Tel Aviv.
"Non abbiamo nessun rapporto commerciale con Israele", ha detto la titolare della Sanità, facendo eco alle dichiarazioni di ieri, 14 maggio, del primo ministro, Pedro Sánchez, aggiungendo che "l'atteggiamento coraggioso del governo spagnolo va riconosciuto". Le parole della ministra sono arrivate, infatti, proprio dopo che Israele ha convocato a colloquio l'ambasciatrice spagnola, Ana Salomón Pérez, per una protesta formale, in merito all'affermazione del premier socialista, che al Congresso aveva affermato che il suo esecutivo "non commercia con uno Stato genocida".
Podemos, alleato esterno di Sánchez, è però critico nei confronti del primo ministro: "Esigiamo la fine dell'acquisto, la vendita e il transito di armi destinate al genocidio", ha detto a Madrid la leader del partito, Ione Belarra, durante una manifestazione per l'anniversario della Nakba palestinese. "Basta collaborazionismo con i genocidi", ha aggiunto.