Era dal maggio del 2022 che russi e ucraini non si sedevano faccia a faccia allo stesso tavolo. Non saranno i colloqui diretti tra Volodymyr Zelensky e Vladimir Putin, come s’ipotizzava qualche giorno fa - anche se in pochi ci credevano - , ma l’incontro che ha preso il via oggi, 16 maggio, poco dopo le 13 a Istanbul (le 14 in Turchia) è comunque una nuova e importante tappa, pur ridimensionata, delle trattative in corso per provare a mettere fine alla guerra tra Mosca e Kiev. Ma rispetto al 2022, ha scritto su X il capo dell'ufficio di Zelensky, Andriy Yermak, "l'unica cosa che lega i negoziati è la città di Istanbu e niente di più". La delegazione ucraina è guidata dal ministro della Difesa, Rustem Umerov. Per i russi a capo dei negoziatori c’è Vladimir Medinksy, ex ministro della Cultura e ora consigliere di Putin, considerato tra i più falchi dell’inner circle del Cremlino e già capo delegazione nel 2022. In mattinata è atterrato nella città sul Bosforo anche il segretario di Stato Usa, Marco Rubio, che però non parteciperà in prima persona ai colloqui ma manderà Michael Anton, direttore per la pianificazione politica degli Stati Uniti. E poi, a mediare, anche una delegazione di Ankara.
Terminato il trilaterale Ucraina-Stati Uniti-Turchia
È terminato dopo circa un'ora il trilaterale tra Ucraina, Stati Uniti e Turchia. Oltre a Rubio, presenti il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan, l'ambasciatore statunitense ad Ankara Tom Barrack e il rappresentante speciale degli Stati Uniti per l'Ucraina Keith Kellogg. Da parte Ucraina presenti il capo dell'amministrazione presidenziale, Andriy Yermak, e i ministri della Difesa e degli Affari Esteri, Umerov e Andriy Sybiga. A breve l'inizio dei colloqui Mosca-Kiev al Palazzo Dolmabahçe. All'ordine del giorno, come ha spiegato una fonte anonima all'Afd, anche un incontro diretto tra Putin e Zelensky: "Poiché comprendiamo che lui (Putin, ndr) è l'unico a prendere decisioni, un eventuale incontro tra il presidente Zelensky e Putin sarà anche all'ordine del giorno della delegazione ucraina". E il capo delegazione russo Medinsky, prima del vertice con gli ucraini, ha incontrato i rappresentanti degli Stati Uniti. Intanto, partendo dall'assenza di Washington e Ankara ai colloqui, Kiev accusa Mosca di "indebolire gli sforzi di pace", come riporta Sky News che cita una fonte ucraina: "C'è solo un motivo per cui i russi dovrebbero aver paursa di avere gli Stati Uniti nella stanza: sono venuti per rallentare il processo, non per risolvere i problemi. E vogliono nasconderlo agli Stati Uniti"
Colloqui azzoppati
I colloqui di Istanbul arrivano dopo il rifiuto di Putin di sedersi allo stesso tavolo con Zelensky, e dopo che il leader ucraino ha per questo definito la delegazione russa “una farsa”, scatenando la portavoce del Cremlino, Maria Zakharova, che lo ha definito “clown”. Che l’incontro di oggi non fosse quello capace di sbloccare le trattative l’aveva detto esplicitamente anche Donald Trump – nei giorni scorsi si era ipotizzata anche una sua presenza – ammettendo che “non succederà nulla finché io e Putin non ci incontreremo”. Da Abu Dhabi, nell'ultimo giorno del suo tour mediorientale, trump ha ribadito che incontrerà il presidente russo "non appena sarà possibile organizzare" un incontro. "Avevo intenzione di farlo, sarei pronto a partire da qui per andarci. Vediamo cosa succede (a Istanbul) tra Russia e Ucraina", ha aggiunto.
I colloqui partono quindi azzoppati, ed è anche il segretario di Stato vaticano Pietro Parolin a definire “molto drammatica” la situazione: “È tragico tutto questo – ha ammesso il capo della diplomazia della Santa sede – perché speravamo che potesse avviarsi un processo lento, ma positivo verso una soluzione pacifica del conflitto. Siamo di nuovo agli inizi. Adesso vediamo cosa fare ma è una situazione molto difficile”.
Raid russi sull'Ucraina
Intanto, mentre la diplomazia prova a fare i suoi (lenti) passi, la guerra non si ferma. Nella notte Mosca ha attaccato con droni Kiev, causando un incendio in una zona non residenziali di uno dei quartieri della capitale ucraina. In generale, sono stati 73 i droni intercettati e abbattuti su 112. Nell’attacco, riporta su Telegram l’Aeronautica militare ucraina, sono state colpite le regioni di Odessa, Zhytomyr, Cernihiv, Mykolaiv e Kiev.
Le delegazioni complete
La delegazione di Kiev, guidata dal ministro della Difesa Rustem Umerov, include, secondo i media ucraini, anche il primo viceministro degli Affari Esteri Sergei Kislitsa; il vicepresidente del Servizio di sicurezza Oleksandr Poklad; il primo vicecapo del Servizio di intelligence estera Oleg Lugovskiy; il vicecapo di stato maggiore delle forze armate ucraine Oleksiy Shevchenko; il vicecapo della Direzione principale dell'intelligence Vadim Skibitsky; il vicecapo di Stato Maggiore del Comando dell'Aeronautica Militare Evgeny Shinkarev; il vicecapo di Stato Maggiore del Comando Navale Alexander Dyakov; il capo del Dipartimento di diritto internazionale e operativo del Dipartimento giuridico centrale dello Stato maggiore delle Forze armate dell'Ucraina Oleksiy Malovatsky; l'ufficiale superiore della Direzione operativa principale dello Stato maggiore generale Alexander Sherikhov; l'ufficiale del protocollo dell'Ufficio di supporto alle attività di servizio del comandante in capo delle forze armate di Kiev Georgy Kuzmichev; il consigliere del capo dell'ufficio presidenziale Alexander Bevz.
La delegazione russa è guidata dal consigliere di Putin, Vladimir Medinsky, che ha rappresentato la Federazione Russa ai negoziati del 2022. Nella lista figurano anche: il vicecapo del ministero degli Affari Esteri russo Mikhail Galuzin; il capo della direzione principale dello Stato maggiore della Russia Igor Kostyukov; il viceministro della Difesa della Federazione Russa per la cooperazione internazionale Aleksandr Fomin. Inoltre, il Cremlino ha inserito dei cosiddetti "esperti": il primo vicecapo della direzione delle informazioni dello Stato maggiore delle forze armate russe Alexander Zorin; il vice capo dell'ufficio del Presidente del Cremlino per le attività statali in ambito umanitario Elena Podobreevskaya; il direttore del secondo dipartimento dei Paesi della Csi (Comunità degli Stati indipendenti) del ministero degli Affari Esteri russo Alexey Polischuk; il vice capo della direzione principale della cooperazione militare internazionale del Ministero della Difesa Viktor Shevtsov.
Meloni: "Vediamo chi è disponibile a costruire pace"
A margine del vertice della Comunità politica europea a Tirana, in Albania, anche Giorgia Meloni è intervenuta sui negoziati in corso a Istanbul: "Vedremo in queste ultime ore, rispetto a una certa propaganda, chi sia effettivamente disponibile a fare dei passi in avanti in favore della pace e chi sia meno disponibile. Non dobbiamo gettare la spugna, dobbiamo insistere per un cessate il fuoco incondizionato, accordo di pace serio che preveda garanzie di sicurezza per l'Ucraina e lavoriamo in questo senso".