L'ambasciatore cinese a Canberra: "È eticamente discutibile affittarlo quando non è redditizio e poi cercare di recuperarlo una volta che lo diventa"

La Cina accusa l'Australia di voler riprendere il controllo del porto di Darwin, ceduto a Pechino nel 2015 in concessione per 99 anni

Il progetto australiano di riprendere il controllo del porto di Darwin (nel Territorio del Nord) da Pechino ha provocato una dura reazione da parte della Cina, che potrebbe sfociare in una crisi diplomatica. L'ambasciatore cinese in Australia, Xiao Qian, ha criticato la proposta di Canberra, che andrebbe a scontrarsi con un contratto di affitto concesso alla società della Repubblica popolare Landbridge

 

Nel 2015 il gruppo cinese aveva ottenuto la concessione di 99 anni sul porto di Darwin, un'importante infrastruttura, che ha fatto sorgere la necessità di un esame più rigoroso sulle vendite di opere di una certa rilevanza. Non sarebbe il primo motivo di attrito tra i due Paesi: nel 2020 Pechino era arrivata al punto di imporre sanzioni a Canberra dopo le critiche del governo australiano alla gestione della pandemia da Covid da parte dei cinesi, accusati di "nascondere la verità" sull’origine del virus in un laboratorio di Wuhan. 

 

Il porto dovrebbe essere "nelle mani degli australiani", secondo quanto dichiarato da Anthony Albanese ad aprile, che già in passato aveva criticato il precedente governo australiano per aver "svenduto" l'infrastruttura a "una società legata al governo cinese". Il primo ministro ha poi ammesso l'intenzione di impegnarsi a riprendere il controllo di questo "bene strategico". Affermazioni che non sono state apprezzate dalla controparte commerciale: Xiao Qian ha esortato l'Australia a onorare il contratto con Landbridge, società specializzata in energia e infrastrutture. "Un'impresa e un progetto di questo tipo meritano di essere incoraggiati e non sanzionati", ha dichiarato, secondo un testo pubblicato sul sito web dell'ambasciata cinese nel fine settimana. "È eticamente discutibile affittare il porto quando non è redditizio e poi cercare di recuperarlo una volta che diventa redditizio", ha sottolineato Qian, facendo intendere, poi, che l'iniziativa sarebbe stata sollecitata dalla Casa Bianca.

 

Il porto di Darwin è il più prossimo ai vicini asiatici dell'Australia ed è utilizzato come base per i marines americani che effettuano rotazioni nel Paese. L'allora presidente americano Barack Obama aveva lamentato il fatto che Washington non fosse stata informata del progetto dell'Australia di fare affari con Landbridge. 

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