Israele ha bombardato anche la televisione di Stato iraniana. Come si vede dalle immagini, una forte esplosione ha costretto la conduttrice a scappare, tra fumo nero e detriti. La diretta televisiva si è interrotta. L’attacco era stato annunciato qualche minuto prima dal ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, che aveva dichiarato: “Il megafono della propaganda e dell’incitamento iraniano è sul punto di sparire”. Il raid, come riportano i media locali, ha causato "diversi morti" tra giornalisti e dipendenti dell'emittente televisiva situata nel cuore di Teheran, in quartiere con abitazioni residenziali, edifici istituzionali, ambasciate e uffici di corrispondenza di media come l'Afp francese.
Secondo l'agenzia di stampa Mehr, la giornalista - Sahar Emami - è in buone condizioni ed è già tornata in onda "umiliando Israele", mentre il palazzo della tv di Stato è in fiamme. "La voce della realtà non verrà spenta", ha affermato la giornalista. I principali canali televisivi sono scomparsi e le emittenti radiofoniche sono state interrotte per alcuni secondi: "Ora la situazione è toranta alla normalità e i programmi vengono trasmessi dagli studi secondari", ha dichiarato l'ufficio relazioni pubbliche dell'Irib, aggiungendo che in caso di ulteriori interruzioni sarà disponibile il sito web televisivo Telewibion.