Una città da circa 10 milioni di abitanti. E il presidente di un altro Paese che esorta chi vi risiede ad andarsene. Nella notte italiana, tra il 16 e il 17 giugno, mentre in Canada si stava per concludere la prima giornata del G7, Donald Trump ha pubblicato sui social un messaggio agghiacciante: "Tutti dovrebbero evacuare immediatamente Teheran". L'ammonimento ha assunto particolare peso poiché, insieme, è stato reso noto che l'inquilino della Casa Bianca avrebbe lasciato in anticipo la riunione dei sette Paesi più industrializzati per presiedere un consiglio di sicurezza nella Situation room: un incontro urgente sul conflitto tra Israele e Iran, giunto al quinto giorno.
Il messaggio di Trump
"L'Iran avrebbe dovuto firmare l'accordo che gli avevo detto di firmare. Che vergogna, che spreco di vite umane. In poche parole, l'Iran non può avere un'arma nucleare. L'ho ripetuto più e più volte! Tutti dovrebbero evacuare immediatamente Teheran!". È sembrato il presagio di un'escalation che metterebbe a repentaglio i milioni di civili della capitale iraniana. Nel Paese mediorientale, riportano gli organi di stampa internazionali, si è diffuso il panico. In molti hanno pensato a un intervento diretto statunitense nella guerra. Poi è arrivata la precisazione del vicedirettore delle comunicazioni della Casa Bianca, Alex Pfeiffer: "Le forze americane mantengono la loro posizione difensiva e questo non è cambiato. Difenderemo gli interessi americani".
L'invito dell'ambasciata cinese a lasciare Israele
Ci ha pensato Benjamin Netanyahu a ribadire le intenzioni di stravolgere l'assetto dell'Iran. Il primo ministro israeliano ha rivendicato che la sua campagna militare "sta cambiando il volto del Medio Oriente". Le difese aeree di Tel Aviv riescono a intercettare l'ennesimo lancio di missili effettuato da Teheran, ma la situazione di sicurezza è compromessa anche in Israele, tant'è che la Cina ha chiesto ai suoi concittadini di lasciare il Paese attraverso i confini terresti con la Giordania.