La Guida Suprema iraniana, l'Ayatollah Ali Khamenei, ha tenuto un discorso televisivo alla Nazione. Ha confermato l'intenzione di portare avanti il conflitto con Israele, ribadendo la promessa che lo Stato ebraico "sarà punito" per il "grave errore" commesso. Secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa Tasnim, Khamenei ha dichiarato che l'Iran "resisterà fermamente contro una guerra imposta, proprio come resisterà fermamente contro una pace imposta", insistendo sul fatto che "questa Nazione non si arrenderà a nessuno di fronte a un'imposizione". E ha poi aggiunto: "Chi conosce la storia dell'Iran sa che gli iraniani non rispondono bene al linguaggio delle minacce", in riferimento alla dichiarazione di ieri, 17 giugno, di Donald Trump, che aveva intimato a Teheran la resa totale.

Il popolo di Teheran, ha aggiunto Khamenei, non dimenticherà il sangue dei "martiri" e l'aggressione subita. "Gli americani dovrebbero sapere che la nazione iraniana non si arrenderà e che qualsiasi intervento militare statunitense sarà senza dubbio accompagnato da danni irreparabili", ha minacciato l'Ayatollah. Intanto, l'Unione europea ha preso le distanze da un possibile coinvolgimento statunitense nel nuovo fronte di guerra in Medio Oriente: "Sia chiaro, un cambio di regime non rientra nella posizione concordata dell'Ue", ha sottolineato il portavoce del servizio di Azione esterna dell'Ue, Anouar El Anouni, sottolineando comunque che l'Iran debba "avere o acquisire armi nucleari".