Dopo giorni di annunci e scelte rimandate, gli Stati Uniti hanno bombardato i tre siti nucleari iraniani di Fordow, Natanz ed Esfahan. In un discorso discorso alla nazione di poco più di tre minuti, iniziato intorno alle 4 (le 22 negli Stati Uniti), Donald Trump ha rivendicato l'attacco e ha minacciato Teheran: "A questo punto o ci sarà la pace o ci sarà una tragedia come mai prima". "L’obiettivo è porre fine alla minaccia nucleare dal primo Stato che sponsorizza il terrorismo. Le postazioni nucleari iraniane - ha aggiunto - sono state quasi completamente distrutte. E ora è giunta l’ora per l’Iran di fare la pace”. Poi Trump ha ringraziato Netanyahu: "Voglio congratularmi con lui, abbiamo lavorato come una squadra. Ci sono ancora molti obiettivi da colpire, ma se non si arriverà alla pace andremo avanti. Gran parte di questi obiettivi possono essere distrutti in pochi minuti. Non c’è esercito al mondo che possa fare quello che abbiamo fatto noi stanotte".
Nei minuti immediatamente successivi ai raid, il presidente Usa aveva confermato i bombardamenti con un post sul suo social Truth: “Tutti gli aerei sono ora fuori dallo spazio aereo iraniano - aveva scritto Trump -. Un carico completo di bombe è stato sganciato sul sito principale, Fordow. Tutti gli aerei stanno rientrando sani e salvi. Congratulazioni ai nostri grandi guerrieri americani. Nessun altro esercito al mondo avrebbe potuto fare questo. Ora è il momento della pace”.
La prima reazione di Teheran è arrivata su X: ”Adesso è iniziata la guerra”, hanno scritto Guardiani della Rivoluzione iraniani. Poi, la tv di Stato iraniana ha annunciato che, da ora in poi, "ogni cittadino statunitense è un obiettivo".
Secondo fonti statunitensi citate da Reuters, all’attacco avrebbero partecipato i cacciabombardieri statunitensi B-2, capaci di trasportare le bombe “bunker-buster” da circa 30 tonnellate di esplosivo, gli unici ordigni al mondo che riuscirebbero a penetrare a diversi metri di profondità e colpire siti come quello di Fordow. Oltre alle "bunker-buster", nei raid gli Usa hanno usato anche 30 missili Tomahawk. Prima dell'attacco, l'amministrazione statunitense ha avvisato sia i leader del Congresso che il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Secondo quanto scrive Ynet, il gabinetto di guerra israeliano avrebbe monitorato in diretta il raid statunitense da un bunker.

In un breve videomessaggio pubblicato sui social, Netanyahu ha ringraziato Trump: "La sua coraggiosa decisione di colpire gli impianti nucleari iraniani con la straordinaria e giusta potenza degli Stati Uniti cambierà la Storia". Gli Stati Uniti, ha sottolineato il primo ministro israeliano, hanno "fatto ciò che nessun altro Paese al mondo avrebbe potuto fare. La Storia ricorderà che il presidente Trump ha agito per negare al regime più pericoloso del mondo le armi più pericolose del mondo. La sua leadership odierna ha creato una svolta storica che può contribuire a guidare il Medio Oriente e oltre verso un futuro di prosperità e pace. Il presidente Trump e io diciamo spesso: 'La pace passa attraverso la forza'. Prima viene la forza, poi la pace. E stasera, il presidente Trump e gli Stati Uniti hanno agito con grande forza. Presidente Trump - ha aggiunto Netanyahu - la ringrazio. Il popolo d'Israele la ringrazia".
Intanto Israele ha scelto di innalzare il livello di allerta in tutto il Paese: "È stato deciso di spostare tutte le aree del Paese da 'attività parziale e limitata' ad 'attività essenziale'", che comprende "il divieto di attività educative, assembramenti e luoghi di lavoro, ad eccezione dei settori essenziali", si legge nella dichiarazione dell'Idf.