La Cina si dice disposta a svolgere un ruolo da mediatore per la de-escalation e per convincere Teheran a non chiudere lo Stretto di Hormuz

L'Iran minaccia gli Stati Uniti: "I combattenti dell'Islam vi infliggeranno conseguenze gravi e imprevedibili"

L'Iran ha avvertito gli Stati Uniti: ci saranno gravi ripercussioni dopo gli attacchi di Washington agli impianti nucleari della Repubblica islamica. "I combattenti dell'Islam vi infliggeranno conseguenze gravi e imprevedibili con operazioni militari potenti e mirate", ha detto il portavoce della base militare di Khatamulanbia, Ebrahim Zolfaghari, alla televisione di Stato. "Questo atto ostile amplierà la portata degli obiettivi legittimi per le forze armate della Repubblica Islamica dell'Iran e aprirà la strada all'allargamento della guerra nella regione", ha proseguito Zolfaghari, secondo l'agenzia di stampa Irna. C'è anche il timore che cellule dormienti di terroristi possano allargare la scala del conflitto a tutto il mondo, effettuando attentati persino negli Stati Uniti.

 

In risposta alla minaccia di Teheran, il dipartimento di Stato Usa ha diffuso un'allerta mondiale, avvisando del rischio di dimostrazioni contro cittadini e interessi Usa all'estero ed esortando "i cittadini americani che si trovano in tutto il mondo ad esercitare una rafforzata cautela", si legge nel Worldwide Caution. "Il conflitto tra Israele e Iran ha provocato interruzioni nei collegamenti e periodiche chiusure degli spazio aerei in tutto il Medio Oriente, c'è la possibilità di dimostrazioni contro cittadini e interessi Usa all'estero". 

 

Intanto, continua a far paura la minaccia della chiusura dello Stretto di Hormuz anche sui mercati, con il petrolio in rialzo: il Wti sale dell'1,15% a 74,69 dollari al barile e il Brent guadagna l'1,12% a 77,88 dollari. La Cina ha esortato Iran e Israele a "ridurre l'escalation" per scongiurare che "un allargamento del conflitto" e che gli effetti negativi possano ampliarsi fino ad avere conseguenze "per l'economia mondiale", ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri Guo Jiakun. Pechino ha poi invitato "le parti in conflitto a impedire che la situazione si aggravi, a evitare risolutamente un'impennata della guerra e a tornare sulla strada della risoluzione politica". 

 

La Cina, ha continuato Guo Jiakun, "ha mantenuto la comunicazione con l'Iran sulla situazione attuale. Pochi giorni fa, il ministro degli Esteri Wang Yi ha avuto un colloquio telefonico con la sua controparte iraniana Seyed Abbas Araghchi". Pechino "è disposta a rafforzare la comunicazione" con Teheran e le altre parti interessate "per continuare a svolgere un ruolo costruttivo nel promuovere la de-escalation della situazione", ha aggiunto Guo quando gli è stato chiesto se la Cina abbia sollevato o intenda sollevare la vicenda dello Stretto di Hormuz con l'Iran.

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