La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è intervenuta alla Camera lunedì 23 giugno per riferire sulla situazione in Medio Oriente, in vista del Consiglio europeo di giovedì 26 e venerdì 27. L'appuntamento, spiega la premier, "si terrà in un frangente internazionale particolarmente complesso, dopo che all’Ucraina e alla situazione a Gaza si è aggiunta l’escalation in Medio Oriente. Il Consiglio europeo ci farà riflettere su quali sono le priorità dell’Unione". In un contesto del genere, secondo Meloni, "è ancora più sensato oggi il richiamo al principio di sussidiarietà, spesso fatto all'Ue. È necessario concentrarsi sulle questioni su cui si può fare la differenza e non nelle materie di dettaglio che possono essere gestite a livello nazionale".
L'Italia, ha detto la presidente, "considera molto pericoloso che l'Iran si doti dell'arma nucleare non solo per la minaccia in sé, ma perché avvierebbe una rincorsa alle armi atomiche in altre zone dell'area innescando un effetto domino". In risposta alla crisi sarebbe "allo studio la possibilità di ricollocare l'ambasciata a Teheran temporaneamente in Oman". È dunque necessario che Teheran "colga l'occasione" per sedersi al tavolo dei negoziati sul nucleare ed "eviti ritorsioni contro gli Stati Uniti". Nonostante ciò, la premier ha confermato "quanto già detto dai ministri Tajani e Crosetto: la nostra nazione non ha in alcun modo partecipato ad azioni militari, nessun aereo è partito da basi italiane per colpire l'Iran".
La bozza di risoluzione della maggioranza, che sarà votata al termine delle comunicazioni, impegna il governo a sostenere "ogni sforzo negoziale". Il testo fa riferimento sia alla questione del programma nucleare iraniano, sia alla necessità di arrivare a un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e alla ripresa di un processo politico fondato sulla soluzione "due popoli, due Stati" per il conflitto israelo-palestinese. "Ribadiremo la necessità di un cessate il fuoco, la legittima reazione di Israele a un insensato attacco sta assumendo forme drammatiche e inaccettabili", ha aggiunto Meloni, sottolineando il sostegno del governo "agli operatori umanitari, medici e paramedici che operano nella Striscia: siamo loro vicini, faremo di tutto per proteggerli". "L'Italia", ha proseguito, "farà il possibile per un nuovo triangolo di stabilità tra Libano, Siria e futuro stato palestinese. Un quadro regionale in cui Israele deve essere inquadrato come un partner e non come un nemico. Un quadro epocale, dove estremisti proveranno a inserirsi".
Parlando del vertice Nato che si terrà all'Aja sulla difesa comune, la presidente ha ricordato che "l'impegno è quello di arrivare al 3,5%" in spese di difesa e all'1,5% in spese di sicurezza. L'alternativa sarebbe più costosa. Non lasceremo l'Italia esposta e indifesa". Sul conflitto in Ucraina ha ribadito il dovere di esercitare "pressione coordinata sulla Russia", nella prospettiva della "ricostruzione di un'Ucraina libera e sovrana". "La federazione russa", ha concluso, "deve dimostrare di volersi seriamente impegnare al tavolo negoziale, al momento non vediamo questo impegno, come dimostrano i sistematici attacchi su obiettivi civili".