Donald Trump punta a un'intesa prima dello scadere della sospensione delle tasse doganali, l'8 luglio, e fissa un ultimatum per domani, 4 giugno, per presentare la miglior offerta possibile sui dazi. A riverlarlo, una bozza di lettera della Casa Bianca, pubblicata da Reuters, in cui si chiede ai Paesi di elencare le loro migliori proposte in una serie di aree chiave, tra cui quote per l'acquisto di prodotti industriali e agricoli statunitensi e piani per porre rimedio a eventuali barriere non fiscali. Lo scopo: sbloccare la situazione e accelerare le trattative.
La decisione arriva, infatti, in un momento di apparente incertezza sull'andamento della guerra commerciale, dopo che la Corte del Commercio Internazionale, il 28 maggio, aveva bloccato l'applicazione di parte dei dazi. Mentre la battaglia nei tribunali sulle imposte doganali volute dal presidente continua, Trump appare preoccupato per i recenti sviluppi: "Ae ad altri Paesi è consentito usare dazi contro di noi e a noi non è consentito contrastarli, rapidamente e agilmente, con altre misure, il nostro Paese non ha nemmeno una piccola possibilità di sopravvivenza economica".
Secondo la bozza della lettera, la richiesta per i partner commerciali è di offrire idee su dazi e quote di mercato per l'acquisto di prodotti agricoli, oltre che per la sicurezza Usa. E non solo: bisogna trovare anche delle soluzioni per risolvere le dispute sulle barriere non doganali. La risposta di Washington dovrebbe arrivare entro il lunedì successivo.
Ma le trattative non hanno dissuaso la Casa Bianca dall'usare il pugno di ferro contro l'Unione europea. Domani dovrebbero scattare i dazi al 50% su acciaio e alluminio, raddoppiati da marzo. "Nel caso in cui i nostri negoziati non portino a un risultato equilibrato l'Ue è pronta a imporre contromisure, anche in risposta a questo ultimo aumento. Stiamo attualmente ultimando le consultazioni per un elenco ampliato di contromisure", ha avvertito il portavoce dell'esecutivo comunitario, Olof Gill.