La Gaza Humanitarian Foundation ha annunciato martedì 3 giugno che sospenderà per un giorno le operazioni di distribuzione alimentare autorizzate da Israele nella Striscia. La ripresa è prevista per giovedì 5 giugno, una volta migliorate le condizioni di sicurezza. Martedì, le forze israeliane hanno ucciso almeno 27 palestinesi mentre erano in fila per ricevere aiuti alimentari.
È la terza volta in tre giorni che persone in attesa di cibo vengono colpite. Questa volta, Israele ha ammesso che i suoi soldati hanno sparato contro chi si stava avvicinando. Il portavoce della protezione civile di Gaza, Mahmoud Bassal, ha dichiarato ad Afp: "Le forze israeliane hanno aperto il fuoco con carri armati e droni su migliaia di civili che si erano radunati dall’alba nei pressi della rotonda di al-Alam, nella zona di al-Mawasi, a nord-ovest di Rafah".
La Gaza Humanitarian Foundation è stata istituita dall'esercito israeliano per gestire l'ingresso limitato degli aiuti umanitari nella Striscia. L'opacità delle operazioni e dei finanziamenti ha generato lo scetticismo delle Nazioni Unite e delle ong che operano a Gaza. L'accusa è che possa diventare uno strumento per usare la fame come arma di guerra contro gli abitanti della Striscia. Domenica 25 maggio, si era dimesso il direttore della Jake Wood, sostituito da un manager temporaneo. La notte del 3 giugno, dopo aver annunciato la chiusura di tutti i suoi centri per la giornata seguente, la Ghf ha nominato un nuovo presidente esecutivo, Johnnie Moore, pastore cristiano evangelico e noto sostenitore del presidente degli Stati Uniti Donald Trump.