Un anno dopo la vittoria del Rassemblement National alle elezioni europee, Jordan Bardella e Marine Le Pen invitano nelle campagne francesi i Patrioti per l’Europa. Da Matteo Salvini a Viktor Orbán, passando per Santiago Abascal, l’Europa sovranista e euroscettica si riunisce a Mormant-sur-Vernisson

Fête de la Victoire: nelle campagne francesi la riunione della destra sovranista ed euroscettica

“Non vogliamo uscire dall’Europa, vogliamo uscire da questa Europa”, urla Marine Le Pen, la figlia del fondatore del partito di estrema destra francese, il Rassemblement National. “L’Europa siamo noi patrioti e vogliamo oggi prendere il potere per un'Europa rispettosa delle identità e delle singolarità delle nazioni”. La dichiarazione di Le Pen è accolta con un applauso dai 6 mila spettatori riuniti lunedì 9 giugno a Mormant-sur-Vernisson, nella Francia centrale. L’incontro, allestito all’interno di una fattoria nelle campagne francesi (dove il Rassemblement National è molto apprezzato), è organizzato da Patrioti per l’Europa, gruppo europarlamentare di estrema destra, per festeggiare “la vittoria” alle elezioni europee del 2024. Creato per volere del leader ungherese di Fidesz, Viktor Orbán, dalle ceneri del gruppo Democrazia e Identità, Patriots for Europe raccoglie i capi della destra europea sovranista e euroscettica, tra di loro: la Lega di Matteo Salvini, il Rassemblement National francese di Jordan Bardella e Marine Le Pen, il partito spagnolo Vox o ancora il Partito Popolare Danese. 

L’Europa dei patrioti: dalla chiusura delle frontiere alla critica della giustizia 

“Quello che ascoltiamo sul palco è quello che vediamo”, dice Sandrine, sostenitrice del Rassemblement National da diversi anni, sventolando il tricolore francese. “Ogni paese deve occuparsi della sua nazione. Abbiamo bisogno di questa unione dei patrioti affinché ciascun paese sia finalmente indipendente”. Le sue parole concordano con quelle del leader del Rassemblement National, Jordan Bardella, che, come i suoi alleati, annuncia davanti ai sostenitori di volere “un’ Europa delle Nazioni” e non “l’Europa dei funzionari e di Ursula von der Leyen”. “Questo è l’anno di Marine Le Pen e Jordan Bardella”, continua Sandrine. “Li abbiamo votati e continuiamo a sostenerli e a sostenere lo slancio delle destre in Europa”. Durante la giornata di festeggiamenti, i discorsi di 13 Patrioti per L’Europa si susseguono, esponendo i temi tipici dell’estrema destra: dal rispetto dell’identità europea, alla famiglia tradizionale, formata da un uomo e una donna, all’Europa delle nazioni, alla chiusura delle frontiere e la fine dell’immigrazione, fino all'annullamento del Green Deal. In testa delle preoccupazioni dei leader, soprattutto l’immigrazione. “Oggi in Italia si vota per un referendum che propone di ridurre da 5 a 10 gli anni necessari per ottenere la cittadinanza italiana”, spiega Salvini al pubblico francese, prima di sapere che il referendum non ha raggiunto il quorum necessario. “La cittadinanza in Italia come in Francia non è un regalo e per la Lega e i patrioti bisogna avere semmai delle regole più chiare e severe per diventare cittadini delle nostre nazioni". “Schengen è uno scolapasta”, denuncia Jordan Bardella dal palco, continuando il discorso di Salvini. “Con la nostra vittoria, i migranti non saranno più invitati nei nostri paesi, ma rientreranno a casa loro”. Le sue parole sono seguite dagli applausi e dalle grida dei sostenitori che in coro intonano lo slogan “rientrate a casa vostra”. Sul palco anche alcune tesi complottiste, secondo le quali le sinistre, i funzionari di Bruxelles e le Ong vorrebbero fermare la crescita dell’estrema destra in Europa. “Proveranno ad arrestarci, ma falliranno”, urla il leader della Lega al microfono, alludendo alla recente condanna per appropriazione indebita di fondi pubblici di Marine le Pen (che è stata dichiarata ineleggibile dalla giustizia) e al processo che lo stesso Salvini ha dovuto vivere dopo aver bloccato la nave della Ong Open Arms nel Mediterraneo per 19 mesi. Le sue parole sono seguite e sostenute da quelle di Le Pen, che commenta la sua condanna: “Questo è un duro colpo inflitto alla democrazia”. “Non permetteremo all'Unione Europea di scegliere i suoi leader”, continua la deputata del Rn. “Proveranno a comprarci, ma troveranno uomini e donne che non sono in vendita”, dichiara Matteo Salvini. “ Siamo dalla parte giusta della storia”. 

La vittoria (o quasi) delle estreme destre europee 

“Oggi sono qui per celebrare la vittoria del mio partito, il Rassemblement National, alle elezioni europee dell’anno scorso”, dice Alban, 25 anni, giovane elettore del Rn. In testa porta un cappello con la scritta “Fête de la Victoire”, letteralmente “festa della vittoria”. “La nostra vittoria ha creato un sisma politico, perché abbiamo provocato lo scioglimento del Parlamento francese”, continua, parlando in prima persona plurale. Alban fa riferimento alla decisione del presidente francese Emmanuel Macron che, il 9 giugno 2024, ha dichiarato lo scioglimento dell’Assemblée Nationale dopo il risultato inaspettato delle elezioni europee, vinte dal Rn con il 31,37% dei voti. La vittoria festeggiata a Mormant-sur-Vernisson non si è però realizzata in ogni paese europeo: in Italia, per esempio, le elezioni sono state vinte da Fratelli d’Italia (28,75%), che non fa parte dei Patrioti per l’Europa, seguito dal Pd, dal Movimento 5 Stelle, da Forza Italia e, infine, dalla Lega, che ha riunito il 8,97% dei voti. Composto da partiti che hanno vinto le elezioni e da altri che hanno invece ottenuto risultati meno brillanti, il gruppo dei Patrioti per l’Europa non è oggi a capo del Parlamento Europeo, ma ne costituisce il terzo gruppo.

LEGGI ANCHE

L'E COMMUNITY

Entra nella nostra community Whatsapp

L'edicola

Garlasco Horror Show - Cosa c'è nel nuovo numero de L'Espresso

Il settimanale, da venerdì 6 giugno, è disponibile in edicola e in app