Le manifestazioni anti-ICE di Los Angeles si diffondono e raggiungono anche San Francisco. Nella città simbolo della California progressista, le proteste contro l'agenzia federale statunitense responsabile del controllo della sicurezza delle frontiere e dell'immigrazione hanno portato all'arresto di 60 cittadini. "Le persone sono sempre libere di esercitare i loro diritti garantiti dal Primo Emendamento a San Francisco", ha dichiarato la polizia cittadina in un comunicato. "Ma la violenza, soprattutto contro gli agenti della polizia di San Francisco, non sarà mai tollerata". Tra gli uomini delle forze dell'ordine ci sarebbero due feriti in modo lieve.

La presidente messicana Claudia Sheinbaum ha invitato il governo degli Stati Uniti a lavorare a una riforma giuridica che riconosca l'importanza del lavoro e del contributo dei migranti messicani all'economia statunitense, esortando a non utilizzare la violenza come soluzione. "Non siamo d'accordo con questo modo di trattare il fenomeno migratorio, non dovrebbe essere affrontato con raid e violenza. Dobbiamo sederci e lavorare a una riforma che tenga conto dei messicani", ha dichiarato durante una visita nello Stato di Puebla. "Il ministro degli Esteri, Juan Ramón de la Fuente, — ha affermato — è stato in contatto con l'ambasciatore degli Stati Uniti, Ronald Johnson, con il nostro ambasciatore lì, Esteban Moctezuma, e con le autorità statunitensi. I messicani avranno sempre il nostro sostegno per garantire il rispetto dei loro diritti". E ha poi aggiunto: "Quando il presidente López Obrador ha partecipato alla firma dell'accordo commerciale negli Stati Uniti le parole del presidente Donald Trump sono state un riconoscimento del lavoro dei messicani nel suo Paese. Questo è ciò che vogliamo".