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12 luglio, 2025Salperà domani (13 luglio) l'imbarcazione Handala con l'obiettivo di raggiungere le coste della Striscia e portare aiuti umanitari. La scorsa missione era stata intercettata in acque internazionali, l'equipaggio arrestato e poi espulso da Israele
Partirà domani – 13 luglio – da Siracusa la nuova missione degli attivisti della Freedom Flotilla Coalition, a bordo dell’imbarcazione Handala, con l’obiettivo di forzare il blocco israeliano e raggiungere le coste di Gaza per distribuire aiuti umanitari. A poche settimane dal primo tentativo, terminato con il sequestro in acque internazionali della Madleen, un’altra nave della Coalition, e con l’arresto dell’equipaggio, gli attivisti ci riprovano. A bordo ci saranno anche avvocati, medici e giornalisti: “Non siamo governi. Siamo persone, che intervengono laddove le istituzioni hanno fallito”. La nave è già a Ortigia, dove domattina si terrà una conferenza stampa prima di salpare alla volta di Gaza.
“I bambini di Gaza, che costituiscono oltre la metà della popolazione, vivono sotto un brutale blocco e assedio per tutta la vita – scrive in un comunicato la Freedom Flotilla Coalition –. Dall'ottobre 2023, oltre 50 mila persone sono state uccise o ferite, decine di migliaia sono rimaste orfane e quasi un milione sono state costrette a sfollare e senza casa. Tutti ora affrontano carestie, malattie e traumi che pochi di noi possono immaginare. Questa missione – assicurano gli attivisti – è per loro”.
Il nome della nuova imbarcazione è stato preso in prestito da quello dal personaggio di fumetti palestinesi – Handala, appunto – un bambino rifugiato scalzo che ha voltato le spalle all'ingiustizia e ha giurato di non tornare indietro finché la Palestina non sarà libera. “Questa barca – spiegano dalla Freedom Flotilla Coalition – porta con sé il suo spirito e quello di ogni bambino di Gaza a cui sono state negate sicurezza, dignità e gioia. Nel 2023 e nel 2024, Handala ha navigato verso porti in tutta Europa e nel Regno Unito, infrangendo il blocco mediatico, coinvolgendo il pubblico e costruendo solidarietà attraverso eventi stampa, installazioni artistiche e formazione politica in ogni porto toccato”.
Nella notte tra l’8 e il 9 giugno scorsi, la Madleen era stata intercettata e sequestrata da Israele nelle acque internazionali. I membri dell’equipaggio sono stati arrestati, portati in Israele e poi espulsi. A bordo c’erano dodici persone, tra cui un membro del Parlamento europeo – la franco-palestinese Rima Hassan – e l’attivista svedese Greta Thunberg. Il loro “crimine”? “Aver tentato di portare cibo, medicine e solidarietà ai palestinesi sotto assedio – si legge sul sito della Coalition –. Non ci tireremo indietro”.
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