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12 luglio, 2025Hamas accusa Netanyahu di "bloccare e ostacolare l'accordo per continuare la guerra di sterminio": Israele non cede sul mantenimento delle proprie truppe nella Striscia. Fuoco su persone in attesa di aiuti umanitari: 27 morti
Sembrava essere a un passo, la tregua a Gaza. E invece, anche questa volta, i negoziati non stanno portando a nessun accordo. “Sono sull’orlo del collasso”, come hanno riferito fonti palestinesi alla Bbc. Nonostante Benjamin Netanyahu, di ritorno dalla sua terza visita negli Stati Uniti da Donald Trump in pochi messi, abbia parlato di un possibile accordo "in pochi giorni", le stesse fonti accusano il premier israeliano di aver "preso tempo" col suo viaggio a Washington e di non aver dato alla delegazione israeliana a Doha - deliberatamente - un mandato forte per chiudere la trattativa. Della squadra in Qatar, infatti, non fanno parte i funzionari di più alto livello che hanno in precedenza preso parte ai colloqui. Non ci sono, per esempio, il capo del Mossad David Barnea, il capo ad interim dello Shin Bet “Shin” e il ministro per gli Affari strategici Ron Dermer, come riportato dalla radio dell'esercito israeliano.
Il punto su cui si stanno arenando le trattative è la volontà, da parte di Israele, di mantenere le proprie truppe a Gaza e non smobilitarle, come invece chiede Hamas. "I negoziati a Doha”, ha detto una fonte ad Afp, “stanno incontrando una battuta d'arresto e complesse difficoltà a causa dell'insistenza di Israele, a partire da venerdì, nel presentare una mappa del ritiro, che in realtà e' una mappa di ridistribuzione e riposizionamento dell'esercito israeliano piuttosto che un vero e proprio ritiro", ha affermato una fonte. Una seconda fonte ha accusato Israele di "bloccare e ostacolare l'accordo per continuare la guerra di sterminio”.
Intanto, mentre i colloqui vanno avanti tra mille difficoltà, non si fermano gli attacchi contro palestinesi inermi in fila per gli aiuti umanitari: almeno 27 palestinesi sono stati uccisi dal fuoco israeliano al punto di distribuzione degli aiuti di Al-Shakoush, a Nord di Rafah, come riporta Wafa. Secondo gli ultimi dati diffusi dalle Nazioni Unite, ora il bilancio tocca quasi quota 800. Sono almeno 60, invece, i palestinesi, tra cui diverse donne e bambini, che sono stati uccisi dall’alba di oggi, 12 luglio. Solo nella giornata di ieri, invece, le vittime sono state 30.
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