Mondo
25 luglio, 2025Dopo l'interruzione delle relazioni diplomatiche tra i due Paesi, si intensificano le misure adottate dalla Colombia contro Tel Aviv
"Hanno fatto salpare di nuovo una nave carica di carbone con destinazione Israele. Questa è una sfida al mio governo. l'Esercito riceverà ordine scritto di fermare le navi dirette verso Israele". Che ci siano ancora navi cariche di merci che vanno da Bogotà verso Israele, per il presidente colombiano Gustavo Petro, è inaccettabile. Il suo governo è stato tra i più attivi nel denunciare la catastrofe umanitaria che il governo di Tel Aviv sta causando a Gaza. Le stragi nella Striscia hanno portato Petro a interrompere il partenariato con la Nato e a guidare una coalizione di Paesi che hanno messo fine alle loro relazioni diplomatiche e commerciali con Israele. Una rottura che per la Colombia, già dall'agosto del 2024, ha significato la fine delle esportazioni di carbone.
Per questo, anche una sola nave che parte è vista da Petro come un affronto. Il presidente ha inviato ordini scritti all’esercito per impedire nuove partenze e chiesto al ministro del Lavoro di convocare i sindacati del settore, auspicando un’azione collettiva per far rispettare il divieto. Durante un intervento alla riunione energetica della Celac, il presidente ha inoltre esortato la popolazione a bloccare le attività della multinazionale svizzera Glencore, principale esportatrice di carbone dalla regione di La Guajira, e ipotizzato di revocare la concessione all’azienda.
Il diritto internazionale, ha ricordato, è dalla sua parte, poiché il trattato fondativo dell’Organizzazione mondiale del commercio consente la sospensione degli accordi in caso di crimini di guerra. "Il genocidio mi abilita a cambiare i trattati commerciali", ha dichiarato. Il decreto, attualmente in vigore, prevede alcune eccezioni limitate per contratti e documenti stipulati prima della sua pubblicazione. Resterà attivo "fino all'esecuzione dei mandati d'arresto internazionali emessi dalla Corte internazionale di giustizia nel processo intentato dal Sudafrica contro Israele per l'applicazione della convenzione sulla prevenzione del genocidio nella Striscia di Gaza". "Magari un giorno Israele cambierà questo", ha concluso Petro, "e torneremo a incontrarci, ci sarà un'ambasciata e ci abbracceremo". Ma per ora prevale la necessità di mettere fine alle offensive militari e assicurarsi che il carbone colombiano non serva a "costruire bombe per uccidere i bambini palestinesi".
LEGGI ANCHE
L'E COMMUNITY
Entra nella nostra community Whatsapp
L'edicola
Insidie d'agosto - Cosa c'è nel nuovo numero de L'Espresso
Il settimanale, da venerdì otto agosto, è disponibile in edicola e in app