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29 luglio, 2025Secondo Reuters, l'inquilino della Casa Bianca ha tagliato 158 milioni di dollari di sovvenzioni per interventi di contrasti alla violenza nelle comunità. Con ripercussioni su una serie di programmi di sicurezza pubblica e di assistenza alle vittime
Oggi - 29 luglio - c’è stata l’ennesima sparatoria negli Stati Uniti, con un 27enne che ha aperto il fuoco in un grattacielo di Manhattan uccidendo quattro persone per poi suicidarsi. Il suo obiettivo, da quanto è emerso, era la sede nella national Football League ma, secondo il sindaco di New York Eric Adams, avrebbe “preso l’ascensore sbagliato”. L’attentatore soffriva di disturbi mentali: la facile reperibilità di armi ha fatto il resto e si è trasformata, come spesso accade, in una strage.
Una piaga, quella delle armi, che dovrebbe essere in testa alle priorità di ogni amministrazione statunitense. Eppure, Trump ha interrotto più della metà dei finanziamenti federali destinati ai programmi di prevenzione della violenza armata negli Stati Uniti. I tagli, come riporta Reuters, ammonterebbero a 158 milioni di dollari di sovvenzioni destinate a gruppi di grandi città come New York, Los Angeles, Chicago, Washington e Baltimora. Inoltre, dei 145 finanziamenti per interventi di contrasto alla violenza nelle comunità (Cvi) - per un totale di oltre 300 milioni di dollari -, 69 sono stati fermati ad aprile.
L’eliminazione dei programmi Cvi, continua l’autorevole agenzia stampa, fa parte del più ampio ridimensionamento dell’Office of Justice Programs, cioè l’ente che eroga concretamente i fondi, che ad aprile ha interrotto 365 finanziamenti per un valore totale di 811 milioni di dollari. Con grosse ripercussioni anche su una serie di programmi di assistenza alle vittime.
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