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19 agosto, 2025Articoli correlati
Il tycoon ha avviato i preparativi per un incontro tra il presidente ucraino e l'omologo russo
Donald Trump aveva detto che quello di ieri - 18 luglio - sarebbe stato "un gran giorno per l'America". Lo confermerà solo il futuro, quando e se l'Ucraina riuscirà a ottenere una pace giusta. Comunque, il risultato più importante ottenuto dal presidente Usa è l'avvio dei preparativi per un incontro di persona tra Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky: "Al termine degli incontri, ho chiamato Putin per organizzare un incontro, in una sede da definire, tra lui e Zelensky. Dopo tale incontro, avremo un trilaterale, a cui parteciperanno i due presidenti più me", ha scritto su Truth il tycoon. Subito dopo il summit, effettivamente,, c'è stata una telefonata di circa 40 minuti tra l'inquilino della Casa Bianca e il leader del Cremlino
Di cosa si è discusso
Durante l'incontro con il presidente ucraino e i sette leader europei, si è discusso anche di garanzie di sicurezza per l'Ucraina, che dovrebbero essere fornite dai Paesi Ue (col supporto Usa). Ursula von der Leyen, Friedrich Merz, Emmanuel Macron, Giorgia Meloni, Alexander Stubb, Keir Starmer e Mark Rutte sono stati al fianco di Zelensky nelle discussioni, ma non sono riusciti a ottenere una tregua per Kiev, che ha continuato a subire i bombardamenti russi anche mentre, dall'altra parte del mondo, si parlava di pace per quei territori. Putin non sembra essere per niente intenzionato a deporre le armi in via temporanea e Trump, che prima del vertice ad Anchorage aveva minacciato il capo del Cremlino di gravi ritorsioni se non avesse accettato una tregua, ha moderato di molto i toni dopo che il leader di Mosca ha accettato di incontrarlo in Alaska. "Non credo che ci sarà un cessate il fuoco – ha spiegato Trump nella giornata di ieri –. L'idea mi piace, ma si può mettere fine alle guerre anche con un accordo di pace solido e duraturo, senza un cessate il fuoco immediato". Quasi del tutto assente, sul tavolo dei negoziati, il tema degli scambi di territori, sul quale però il punto di vista dei leader europei non cambia: Kiev non deve essere obbligata a modificare i propri confini.
La reazione di Mosca
Ad ogni modo, "il vicepresidente J.D. Vance, il segretario di Stato Marco Rubio e l'inviato speciale Steve Witkoff stanno coordinando le operazioni con Russia e Ucraina (per il bilaterale tra i due e per il trilaterale a cui si aggiungerà Trump, ndr)", ha spiegato il tycoon. Un piccolo passo indietro per Mosca, che finora non ha mai considerato il leader ucraino come un interlocutore legittimo. Il Cremlino, nella giornata di ieri, ha fatto pervenire diversi messaggi dall'altro lato dell'oceano, tra cui la contrarietà alla proposta di stabilire delle truppe di Paesi Nato in Ucraina: "Ribadiamo la nostra posizione, più volte espressa, sul nostro categorico rifiuto di qualsiasi scenario che preveda l'arrivo in Ucraina di truppe con la partecipazione dei paesi della Nato, che potrebbe portare a un'escalation incontrollabile del conflitto con conseguenze imprevedibili", ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ripresa dall'agenzia Interfax.
Le reazioni dei leader
Zelensky, alla fine dell'incontro, è sembrato soddisfatto: "Oggi è stato fatto un passo importante, una dimostrazione di vera unità tra Europa e Stati Uniti", ha scritto su Telegram. Entusiasmo, però, non condiviso da tutti. Macron ha proposto infatti di stabilire nuove sanzioni nei confronti della Russia, nel caso in cui la trattativa naufragasse, mentre il finlandese Stubb ha definito Putin come "inaffidabile". Merz, dal canto suo, si è mostrato cauto e poco fiducioso sull'idea di una pace senza tregua: "Non riesco ad immaginare che ci sarà un prossimo incontro senza un cessate il fuoco e dobbiamo cercare di lavorare su questo". A sorridere, invece, è Meloni, che ha ribadito come la proposta di estendere le garanzie di sicurezza dell'articolo 5 della Nato anche a Kiev sia tutta italiana.
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