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21 agosto, 2025La manifestazioni sono nate da alcune inchieste giornalistiche che proverebbero che l'intelligence israeliana avrebbe archiviato milioni di conversazioni telefoniche di civili palestinesi su server Azure
Protestavano contro la collaborazione di Microsoft con l’esercito israeliano, per questo almeno 18 dipendenti del gigante tech sono stati arrestati ieri - 20 agosto - durante le manifestazioni nel campus di Redmond, nello Stato di Washington. Secondo quanto afferma la polizia, i manifestanti avrebbero "opposto resistenza” e sarebbero “diventati aggressivi", a differenza del giorno precedente, quando tutto si era svolto in modo pacifico.
Le proteste sono scoppiate dopo le inchieste pubblicate dal Guardian e +972 Magazine che hanno portato alla luce il fatto che l’itelligence israeliana — in particolare, l’unità 8.200 — avrebbe archiviato milioni di conversazioni telefoniche di civili palestinesi su server Azure di proprietà del colosso fondato da Bil Gates; accusa che Microsoft respinge, pur avendo avviato un’indagine indipendente affidata allo studio legale Covington & Burling.
I dipendenti pro-Pal hanno dato vita al gruppo “No Azure for Apertheid” e hanno occupato lo spazio antistante al logo Microsoft, sporcandolo di vernice rossa, piantando tende e drappi neri a simboleggiare le tante vittime di Gaza. “Sulla base delle verifiche interne ed esterne finora condotte — si è provata a difendere l’azienda — non esistono prove che Azure o le tecnologie di intelligenza artificiale di Microsoft siano state usate per sorvegliare o colpire civili nel conflitto di Gaza”. Ma i dipendenti, per lo meno i più accesi, sono di diverso avviso.
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