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25 agosto, 2025L'ultimo attacco del presidente Usa ai media accusati di essere ostili: "Il giornalismo corrotto non andrebbe premiato, dovrebbe essere interrotto", ha scritto su Truth
Se si stilasse una lista minimale dei “nemici” di Donald Trump, i media sarebbero tra le prime posizioni. Tra i tanti attacchi quotidiani del tycoon, oggi è stato il turno delle televisioni che reputa ostili; così ostili da aprire alla possibilità di revocare le licenze per alcune reti: “Nonostante un’altissima popolarità e, secondo molti, uno degli otto mesi migliori nella storia presidenziale, le fake news di Abc e Nbc, due delle peggiori e più faziose reti televisive della storia, raccontano il 97% di storie negative su di me“, ha scritto sul suo social Truth. “Se così fosse, sarebbero semplicemente un braccio del Partito democratico e, secondo molti, la loro licenza dovrebbe essere revocata dalla Fcc. Io sarei totalmente a favore perché sono così faziose e false, una vera minaccia per la nostra democrazia!!!”.
Trump si scaglia contro le due emittenti anche in un altro post, in cui scrive che queste “dovrebbero perdere la licenza per la loro copertura ingiusta dei repubblicani e/o dei conservatori. Come minimo dovrebbero pagare una bella cifra per avere il privilegio di usare le onde radio. Il ‘giornalismo’ corrotto non dovrebbe essere premiato, dovrebbe essere interrotto!!!”.
La crociata contro i media del presidente degli Stati Uniti non è cosa nuova. Già nel 2016 bollava la Cnn come fabbrica di “fake news”. All’inizio del suo secondo mandato presidenziale, invece, Trump era andato oltre e aveva stabilito che ad accreditare i media e a decidere quali sono i giornalisti che potranno seguirlo non sarà più la più la White House Correspondent's Association (Whca), l’associazione dei corrispondenti della Casa Bianca istituita nel 1914, ma direttamente l’ufficio stampa della Casa Bianca. A luglio, durante il suo viaggio in Scozia, ha escluso per esempio i cronisti del Wall Street Journal per le loro rivelazioni sullo scottante caso Epstein.
Ora, con le sue ultime uscite — che siano provocazioni o minacce vere poco importa — Trump continua a dare le picconate a uno dei cardini del sistema democratico. Lo stesso giorno — e forse non è un caso — in cui ha anche detto che “a molti americani potrebbe piacere un dittatore”.
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