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4 agosto, 2025La decisone arriva dopo mesi di tensioni tra esecutivo e autorità giudiziaria dovute alla sua opposizione alla riforma giudiziaria del governo Netanyahu
Il governo israeliano ha approvato all’unanimità, lunedì 4 agosto, la rimozione immediata della procuratrice generale Gali Baharav-Miara, su proposta del ministro della Giustizia Yariv Levin. La decisione rappresenta un nuovo capitolo dello scontro aperto tra l’esecutivo guidato da Benjamin Netanyahu e le istituzioni giudiziarie del Paese.
Baharav-Miara è da tempo nel mirino del governo, che la accusa di interferire nei processi decisionali. La procuratrice ha infatti criticato apertamente la controversa riforma giudiziaria della coalizione di destra.
A poche ore dal voto, la Corte Suprema ha ordinato di sospendere il licenziamento, aprendo la strada a un possibile scontro costituzionale. La magistrata continua a ricoprire il suo ruolo, ma ha denunciato un tentativo di minare l’indipendenza della sua carica, che in Israele unisce le funzioni di consigliere legale del governo e di garante della legalità pubblica.
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