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7 agosto, 2025Secondo il premier israeliano, l'occupazione dell'enclave palestinese servirebbe a "liberare noi stessi e gli abitanti di Gaza". I parenti degli ostaggi vorrebbero invece un accordo per far rientrare i loro cari
Il piano di Benjamin Netanyahu è chiaro, e lo ha ribadito con parole inequivocabili: "Vogliamo prendere il controllo di tutta la Striscia di Gaza". "Intendiamo farlo", ha spiegato il premier israeliano, "per garantire la nostra sicurezza, rimuovere Hamas e rendere la popolazione di Gaza libera". La volontà dell'esecutivo di Tel Aviv è di "creare un perimetro di sicurezza" e "consegnare Gaza alle forze arabe che la governeranno correttamente". "Questo è quello che vogliamo fare: liberare noi stessi e liberare gli abitanti di Gaza dal terribile terrorismo di Hamas", ha concluso Netanyahu.
Il piano annunciato dal governo ha però incontrato il dissenso delle famiglie degli ostaggi attualmente prigionieri a Gaza. Hanno definito "una decisione catastrofica" l'occupazione della Striscia e richiesto un accordo complessivo per il ritorno dei loro cari e la fine immediata della guerra. "Chi amiamo è in pericolo immediato", si legge nell'appello, "alcuni rischiano la vita, altri di scomparire per sempre nella terra di Gaza. Anche lo Stato di Israele è in pericolo: rischiamo di perdere i nostri valori morali e la responsabilità reciproca. Unitevi a noi prima che sia troppo tardi".
Ha espresso perplessità sull'operazione anche l'ex premier e leader dell'opposizione Yair Lapid: "Ciò che Netanyahu propone è un'altra guerra, più ostaggi morti, più soldati caduti e decine di miliardi di denaro dei contribuenti sprecati". "È una pessima idea", ha aggiunto, "la maggioranza della popolazione non è d'accordo". Tra questi c'è anche il capo di stato maggiore dell'esercito Eyal Zamir, che si è detto contrario al piano presentato dal premier israeliano, sottolineandone i rischi per i soldati coinvolti.
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