Domenica 14 settembre si sono tenute le elezioni comunali in Renania Settentrionale-Vestfalia, il Land più popoloso della Germania e cuore dell’industria tedesca, con quasi 13 milioni di votanti. Queste sono state le prime elezioni da quando il cancelliere Friedrich Merz è entrato in carica, il primo test elettorale importante per il suo governo.

L’Unione cristiano-democratica (Cdu), il partito di centrodestra attualmente al governo che nella Germania occidentale ha da sempre la sua base elettorale più forte, si è confermata come la forza politica più votata con il 34%. Il Partito socialdemocratico (Spd), che fa parte della coalizione di governo con la Cdu, ha subito un calo dei consensi, ottenendo il 22%, uno dei peggiori risultati di sempre.

A sorprendere è l’exploit del partito di estrema destra Alternative für Deutschland (AfD), che vede aumentare vertiginosamente il suo sostegno. Il partito ha infatti triplicato i risultati delle scorse elezioni comunali, piazzandosi attorno al 16%. È un fatto insolito, considerando che i risultati migliori per l’AfD sono sempre stati nella parte orientale del Paese, nei Länder che costituivano l’ex DDR. Il co-presidente dell’Afd, Tino Chrupalla, ha commentato la vittoria con un post su X: “Questo è un grande successo per noi. Siamo un partito popolare e abbiamo tutti una grande responsabilità per la Germania”.  È chiaro come il partito di estrema destra, tradizionalmente limitato alle regioni orientali, stia estendendo il suo appeal anche alla parte occidentale del paese, concentrando la sua narrativa nazionalista e conservatrice soprattutto attorno alla questione dell’immigrazione.

Risultato disastroso per i Verdi, che dal 20% delle scorse elezioni passano al 13%. Buoni i risultati del partito di sinistra Die Linke, che sale leggermente e ottiene il 5%.