Anche la cultura, in Afghanistan, deve essere una “cosa da uomini”. E così i libri scritti dalle donne — qualsiasi libro, basta che abbia una firma femminile — vengono vietati dai talebani, tornati al potere quattro anni fa dopo la disordinata ritirata degli Stati Uniti e degli altri partner occidentali. La decisione fa parte del pacchetto di nuovi (tanti) divieti che ha anche messo al bando l'insegnamento dei diritti umani e i programmi contro le molestie sessuali.

Sono circa 140, secondo la Bbc, i libri scritti da donne e messi al bando dal talebani. E in questa lista ci sono titoli apparentemente “innocui” come uno sulla “sicurezza nei laboratori chimici”. In totale, i libri considerati “preoccupanti” per le “politiche anti-Sharia e anti-talebani” sono circa 680.

Quella sui titoli è solo l’ultima grande stretta nel “nuovo” — che poi tanto nuovo non è — Afghanistan dei talebani. Alle bambine e alle ragazze, fin dal 2021, è vietato frequentare la scuola oltre la sesta elementare. E alla fine di quest’anno, saranno più di 2,2 milioni le adolescenti escluse dall’istruzione. Ma questi numeri, secondo la direttrice generale dell’Unicef Catherine Russel, potrebbero gonfiarsi ulteriormente: “Con oltre 2 milioni di afghani rientrati dai Paesi confinanti quest’anno, il numero delle ragazze che non potranno frequentare la scuola aumenterà ulteriormente”. Secondo l’Onu, il 78 per cento delle donne non è istruito né lavora.

Ma le restrizioni, nel Paese dei talebani, non sono solo sull’istruzione e sulla cultura. Le donne, per esempio, non possono muoversi liberamente senza essere accompagnate da un “guardiano uomo”, un mahram. E il divieto di contatto tra uomini e donne ha avuto pesanti conseguenze anche nel recente terremoto che ha ucciso oltre duemila persone. In quell’occasione, non hanno potuto ricevere le cure mediche degli operatori sanitari: avrebbero potute aiutarle sono i più stretti parenti maschi.