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23 settembre, 2025L'annuncio del presidente francese durante l'Assemblea Onu: "Non toglie nulla ai diritti del popolo israeliano". Ma l'apertura dell'ambasciata a Parigi è condizionata al "rilascio degli ostaggi" in mano ad Hamas. Sono 152 gli Stati che riconoscono la Palestina
“Questo riconoscimento è un modo per affermare che il popolo palestinese non è un popolo di troppo”. Parlando all’Assemblea generale dell’Onu, il presidente francese ha annunciato ufficialmente quanto proclamato negli scorsi giorni. E cioè la Francia riconosce ufficialmente lo Stato di Palestina. “Riconoscere i legittimi diritti del popolo palestinese — ha spiegato Macron da New York — non toglie nulla ai diritti del popolo israeliano, che la Francia ha sostenuto fin dal primo giorno”, e ha aggiunto che “questo riconoscimento sia l’unica soluzione che porterà la pace in Israele”.
Ora, dopo le mosse di diversi Paesi occidentali — tra cui Regno Unito, Canada, Australia, Portogallo, ecc — la Palestina è riconosciuta ufficialmente da 152 membri delle Nazioni Unite su 193.
Esordendo col suo discorso, Macron ha ribadito: “Non dimenticheremo mai il 7 ottobre”. E ha aggiunto: “Non interromperemo mai la lotta esistenziale contro l’antisemitismo”. Ma poi ha sottolineato come sia “arrivato il momento di fermare la guerra, il massacro. È arrivato il tempo della pace. Niente giustifica il conflitto in corso a Gaza. Niente. Al contrario, tutto ci obbliga a porvi fine. Dobbiamo farlo per salvare vite umane”. L’apertura di un’ambasciata a Parigi, una delle conseguenze più concrete dopo il riconoscimento ufficiale di uno Stato, è per il presidente francese condizionata al rilascio di “tutti gli ostaggi” ancora in mano ad Hamas, che va “neutralizzato sul piano politico”.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, a qualche ora dal suo intervento all’Onu, ha ripetuto quanto già detto negli scorsi giorni e ha bollato il riconoscimento della Palestina come “un regalo ad Hamas”. L’Italia, insieme alla Germania, è uno dei (pochi) Paesi europei a non seguire Macron perché — come ha ribadito più volte sia la presidente del Consiglio Giorgia Meloni che il ministro degli Esteri Antonio Tajani — non ci sarebbero “ancora le condizioni”.
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