Mondo
4 settembre, 2025Secondo il Guardian, che cita un rapporto dell’intelligence militare israeliana, tra i 6 mila in carcere ci sono donne, anziani, bambini e operatori sanitari
Un'inchiesta del Guardian, realizzata insieme alla rivista israelo-palestinese +972 e al quotidiano Local Call, ha esaminato un database dell’intelligence militare israeliana che classifica 47 mila persone come combattenti di Hamas e della Jihad islamica. Di queste, solo 1.450 sarebbero state arrestate e detenute dalle autorità israeliane. Ciò significa che solo 1 detenuto palestinese su 4 è un combattente, e che la grande maggioranza degli arrestati a Gaza, in totale circa 6 mila, è costituita da civili reclusi senza essere stati sottoposti a un processo.
Le fonti di intelligence hanno affermato che tali informazioni sarebbero le più accurate in possesso di Israele e si baserebbero su file sequestrati ad Hamas. Ma i numeri sarebbero ancora più alti, sostiene il Centro per i diritti umani Al Mezan di Gaza. Il vicedirettore Samir Zaquot ha detto che "Al massimo, forse uno su sei o sette potrebbe avere qualche legame diretto con Hamas o con altre fazioni militanti".
D’altra parte, le forze armate israeliane hanno fatto sapere che oltre 2 mila detenuti civili sono stati rimpatriati, dopo avere appurato la mancanza di un collegamento diretto con i combattenti. Tra i detenuti civili, secondo il Guardian, ci sarebbe anche una donna di 82 anni malata di Alzheimer, rapita a Gaza city nel 2023 e reclusa in Israele per sei settimane con l’accusa di essere una combattente illegale. Un medico militare che l’ha presa in cura nel centro di detenzione di Anatot ha raccontato che la donna "era disorientata, non ricordava la sua età e credeva di essere ancora a Gaza. È classificata come combattente illegale. Il modo con cui viene usata questa etichetta è folle".
L’esercito israeliano ha poi fatto marcia indietro, affermando che "l’arresto della donna è stato il risultato di un errore isolato e locale"."Comunque non è da escludere - prosegue la nota dell’esercito - che individui con problemi di salute o disabilità possano essere coinvolti nel terrorismo".
La base normativa consente la detenzione senza produrre prove in tribunale e, prima di consentire un colloquio con l’avvocato, lo Stato israeliano può trattenere una persona in isolamento per 180 giorni. L’autorizzazione del giudice al mantenimento della misura detentiva può arrivare fino a 75 giorni dopo l’arresto.
Nel frattempo, nessun diritto è assicurato alle persone arrestate. Hassan Jabareen, direttore del gruppo per i diritti legali palestinesi Adalah, al Guardian ha detto che "la legge israeliana è stata concepita per facilitare la detenzione di massa di civili e sparizioni forzate. Priva totalmente i detenuti delle protezioni garantite dal diritto internazionale, utilizzando l’etichetta di combattente illegale per giustificare la negazione sistematica dei loro diritti".
LEGGI ANCHE
L'E COMMUNITY
Entra nella nostra community Whatsapp
L'edicola
Vergogna - Cosa c'è nel nuovo numero de L'Espresso
Il settimanale, da venerdì 5 settembre, è disponibile in edicola e in app