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8 settembre, 2025La condanna resta valida, per i giudici la sanzione è “ragionevole alla luce dei fatti straordinari ed eclatanti del caso”
La corte d'appello del secondo circuito di New York ha confermato la condanna per diffamazione di Donald Trump, nel caso che lo ha visto contrapposto alla scrittrice Elizabeth Jean Carroll. Per il presidente statunitense restano intatti sia la condanna che il risarcimento da 83,3 milioni di dollari da versare a Carroll, di cui 18,3 milioni per danni emotivi e reputazionali.
I giudici hanno rifiutato la richiesta di Trump di applicare al caso l’immunità presidenziale, lasciando invariata la sanzione in quanto “ragionevole alla luce dei fatti straordinari ed eclatanti di questo caso”. Carroll, storica firma del magazine “Elle”, aveva accusato Trump di averla violentata nel 1996 in un grande magazzino “Bergdorf Goodman”. La vicenda era stata oggetto di una causa civile dove Trump era stato condannato a pagare cinque milioni di dollari come risarcimento per molestie sessuali, mentre non erano state trovate prove sufficienti a sostegno dell’accusa di stupro.
Nel 2019, quando la vicenda era venuta alla luce, Trump aveva negato di avere aggredito sessualmente Carroll definendo le accuse come completamente inventate; in un’intervista aveva inoltre dichiarato che Carroll "non era il suo tipo”. Dai commenti del presidente sul caso, ripetuti anche nel 2022 in un post sul social "Truth", era nato il processo per diffamazione conclusosi con la condanna di Trump nel gennaio del 2024.
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