È cominciato il contatto tra loro e Roma. ?I ministri mettono il naso fuori dai sotterranei di Palazzo Chigi. Cernobbio no. Confindustria non se ne parla. Ma cene o incontri romani, mondani o conviviali, ora sì.
VATICANO CON MINISTRO Sabato scorso l’impatto è stato deflagrante. È successo che il 22 novembre alla cena organizzata nei Musei vaticani, preceduta da sublime concerto, con il munifico obiettivo di trovare fondi per il Conservatorio di Santa Cecilia a Roma sia stato intercettato un ministro. Un ministro? La notizia ha fatto il giro dei tavoli dei generosi sostenitori di Santa Cecilia.
CHOC GOVERNATIVO «C’è un ministro di Renzi», si è cominciato a sussurrare tra il pubblico messo molto su per l’occasione. Possibile? Nessuno ne aveva mai visto uno in carne e ossa a una cena. E poi così, senza preavviso. Pare che a causa dello choc e dell’emozione provocati dalla clamorosa presenza governativa una delle signore si sia sentita venir meno.
A TAVOLA CON ORLANDO In effetti un ministro c’era. E non un ministro di serie “B”, uno qualunque. No. Aveva accettato l’invito niente meno che Andrea Orlando, titolare della Giustizia, oltre che serissimo esponente Pd. Seduto al tavolo di Maite Bulgari, Orlando veniva trafitto da mille occhi, mentre mille bocche ne commentavano i capelli, la postura, la corporea morfologia: molto apprezzato ?che si fosse messo in ultima fila durante ?il concerto. Di fronte alla presenza dell’Orlando curioso la raffigurazione ?di Raffaello non veniva degnata ?di uno sguardo.
TOP BOSCHI La sera prima, invece, cena con Maria Elena. Era lei, il ministro Boschi, star del Cdm, l’invitata d’onore della serata organizzata dai top legal Patrizio Messina e Alessandro De Nicola. Nello studio Orrick di Roma quindici ospiti d’oro, nemmeno sotto tortura qualcuno ne sibila l’elenco (trapelati solo due nomi: Ilaria Bertizzolo, pezzo grosso di Royal Bank of Scotland e Luisa Todini, presidente Poste, immancabile). Boschi ha mangiato, chiacchierato, chiarito. A fine serata banchieri, mammasantissima della finanza e guru dei fondi parevano colpiti per la sua preparazione e l’abilità a svicolare. Quando Renzi li lascia uscire, i suoi ministri sanno fare anche bella figura.
IL CAPO CAPISCE Da parte del Capo, diventato più permissivo, comincia ?a calare il timore, molto simile a quello ?dei 5Stelle, di essere scoperto ?a intrattenere rapporti serali con ?il disdicevole establishment della famigerata capitale e di essere poi omologato al vecchio. Inizia, invece, a crescere la consapevolezza che il consenso vada creato anche con i corpi intermedi capaci di mediare tra società e politica.
PADOAN PER EUTOPIA Purché si prendano le dovute distanze, beninteso, accettando cene a porte chiuse e incontri molto selettivi. Come quello organizzato per la sua rivista “Eutopia” da Giuseppe Laterza detto Pepe, editore e gran ballerino, con il ministro Pier Carlo Padoan. A parlare d’Europa con gli studenti c’erano anche il presidente di Telecom, Giuseppe Recchi, e il dg Rai, Luigi Gubitosi. Agli studenti Padoan ?è piaciuto molto perché, hanno detto, sembrava proprio che dicesse la verità!
MISSIONARIE E CINEMA Si è visto ?in giro anche il ministro per la Semplificazione, Marianna Madia. Alla cena per le Missionarie dell’Immacolata, allestita da Allegra Giuliani Ricci e Moroello Diaz della Vittoria a Palazzo Pallavicini Rospigliosi, ma anche alla proiezione del film di Rai cinema “Italy in a day” di Gabriele Salvatores. C’era pure la Boschi. Due ministre di Renzi in una sola serata, quasi un prodigio. Ma la folla era tanta e l’impatto è stato meglio assorbito.