Trent’anni dopo Tangentopoli, il dibattito tra garantisti e giustizialisti non ha fatto molti passi avanti. Ognuno rimane rigidamente sulle sue posizioni. Secondo la ricostruzione dei garantisti, al Raphaël non furono affatto lanciate monetine, ma monetone di mezzo chilo ciascuna: erano i rarissimi rubli di ghisa coniati da Stalin per contrastare l’inflazione. Una lapidazione in piena regola, effettuata con un tipo di moneta pericolosissima, allora in dotazione solamente ai comunisti. Secondo i giustizialisti, le monete lanciate a Craxi erano invece gli ultimi spiccioli della tangente Enimont, consegnati in extremis all’avido leader socialista, e i lanciatori altro non erano che membri della famiglia Gardini travestiti da passanti.
Di Pietro In una recente intervista, l’ex magistrato ha chiarito che il suo obiettivo non era affatto Craxi. I circa duemila tra arresti e mandati di cattura, molti dei quali effettuati per sorteggio perché fosse chiaro che non c’era niente di personale, avevano il solo scopo di snidare il vero colpevole, che era il Papa. Se il Papa avesse parlato, la vicenda si sarebbe chiusa secondo le indicazioni stabilite dallo stesso Di Pietro, che aveva ricostruito minuziosamente il disegno criminoso su un foglietto ora conservato negli archivi della Fondazione Duchamp. Ma il Papa rimase con la bocca chiusa, nonostante Di Pietro gli avesse fatto sapere, tramite gli avvocati del Vaticano, che l’interrogatorio si sarebbe svolto senza lampada accesa sul volto e senza il vecchio trucco della sigaretta spenta sulla mano: in realtà la sigaretta è già spenta e dunque non dannosa.
Negazionismo Non ci fu alcuna tangente. I socialisti morirono tutti in povertà e i pochi sopravvissuti conducono una vita monacale, tranne Claudio Martelli che si è sposato otto volte, quasi sempre con donne facoltose, perché non possiede mezzi di sussistenza propri. Di Pietro, prima di diventare magistrato, era stato a lungo nella Legione Straniera dove si era distinto per atti di crudeltà efferata sui cammelli. Francesco Saverio Borrelli suonava il pianoforte solo per non udire le urla dei torturati dentro Palazzo di Giustizia. Mani Pulite era finanziata da Soros e fu la prova generale del piano di sostituzione etnica degli italiani: l’intenzione, poi fortunatamente fallita, era arrestarli tutti e sostituirli con lavavetri polacchi, in quegli anni, non a caso, presenti a milioni ai nostri semafori. Sono solo alcune delle rivelazioni contenute nel libro dello storico negazionista A. B., che si firma solo con le iniziali per evitare di essere riconosciuto dalla moglie e dai figli.
Panseca Secondo i garantisti, l’autore della celebre piramide sotto la quale Craxi tenne il congresso socialista fu un genio incompreso. La piramide era stata disegnata, anni prima, per il Beaubourg, ma gli venne preferito il progetto di Renzo Piano perché era raccomandato dai comunisti. Secondo i forcaioli, invece, Panseca avrebbe dovuto essere arrestato preventivamente, con qualunque capo d’imputazione ancora disponibile, perché la coreografia faraonica dell’Ansaldo prevedeva l’utilizzo di migliaia di schiavi. Rimase incompiuta per l’intervento in extremis di Pertini, che ricordò a Craxi la lunga tradizione antischiavista del socialismo italiano, almeno prima degli anni Ottanta.
La zona grigia Qualcuno rubò. Qualcuno no. Ci furono dei reati gravi e fu giusto perseguirli, ma il clima di isterismo antipartitico consentì metodi brutali e arresti illegittimi. È la tesi, molto impopolare, perfino snob, di un ristretto numero di persone, riuniti nel club privato “La zona grigia”. I membri del club preferiscono non esporsi pubblicamente perché disgusterebbero entrambe le fazioni in lotta. Rischiano un fitto lancio di monetine da parte dei forcaioli, e l’accusa di essere complici di Torquemada da parte dei garantisti. In via del tutto privata, dopo essersi assicurati che la stampa non ne fosse informata, i membri della Zona Grigia hanno fatto librare in cielo un palloncino bianco, sulla rotta Italia-Hammamet, programmato per sgonfiarsi e inabissarsi tra i flutti del Mediterraneo esattamente a metà strada.